Parcheggio da 2 milioni: ma serve veramente?
Trecento nuovi posti auto a Trento sud a fronte di un investimento di quasi due milioni di euro. Tuttavia, ai trentini sembrano non piacere molto i parcheggi di attestamento troppo distanti dal centro storico. È esemplificativo il caso dell'area di sosta Zuffo: non è di certo necessario «fare a pugni» per trovare uno stallo libero per la propria auto. Anzi: le piazzole vuote sono in gran quantitàVideo di Fabia Sartori Guarda la photogallery
Trecento nuovi posti auto a Trento sud a fronte di un investimento di quasi due milioni di euro. Tuttavia, ai trentini sembrano non piacere molto i parcheggi di attestamento troppo distanti dal centro storico. È esemplificativo il caso dell'area di sosta Zuffo: non è di certo necessario «fare a pugni» per trovare uno stallo libero per la propria auto. Anzi: le piazzole vuote sono in gran quantità. E non in una giornata di festa in cui molti lavoratori (e relative vetture) sono a riposo, bensì in un qualsiasi mercoledì di maggio quando ancora il periodo deputato alle ferie si fa desiderare.
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di Fabia Sartori
Agli occhi di un «normale» cittadino, quindi, il progetto esecutivo presentato alcuni giorni fa dall'amministrazione comunale appare quantomeno poco oculato. Soprattutto in tempi di spending review sorge spontaneo chiedersi, come accade a molti lettori che commentano sul nostro sito web o ci inviano lettere, se davvero non sia il caso di investire due milioni in modo diverso. Magari sempre nella direzione di favorire la mobilità sostenibile con il «completamento di alcune ciclabili cittadine», piuttosto che in un «miglioramento del trasporto pubblico».
Non sono pochi i cittadini a chiedersi: «Con quale criterio è stata fatta questa scelta?». Tanto più se si osserva la situazione, nella stessa giornata, presso il vicino parcheggio di via Monte Baldo. In questo caso pare che un po' di «lotta» per la conquista di un posto auto non sia davvero mancata. E già di primo mattino. Impossibile farsi sfuggire le vetture parcheggiate al di fuori degli stalli bianchi. Certo, senza ostacolare la manovra di chi ha avuto la fortuna di aggiudicarsi un «posto regolare» ma pur sempre venendo meno al codice della strada.
Parcheggio Zuffo «out». Parcheggio Monte Baldo «in». Che sia un problema di collegamento con il centro cittadino? Pare proprio di no. Entrambe le zone di sosta (libere, con stalli bianchi e senza necessità di fissare il disco orario) sono provviste di «bus navetta» verso il centro città. Con il medesimo autobus a uguali intervalli temporali (circa 15 minuti): il mezzo parte dall'area Zuffo con passaggio al cavalcavia di San Lorenzo e fermata in via Monte Baldo, da cui si raggiungono l'ospedale Santa Chiara e il San Camillo, piazza Dante e via Verdi. Insomma, stessa tratta e medesimi orari ma densità di frequentazione totalmente diversa.
Tanto che, nel caso del parcheggio Zuffo, il bar a servizio dell'area di sosta ha optato per un orario decisamente ristretto: l'apertura mattutina va dalle 7 alle 10 e quella pomeridiana dalle 17 alle 20. Sono gli stessi passeggeri (pochi) in attesa della navetta a confermare l'esiguo numero di persone che sfruttano la linea «NP»: «Nelle ore di punta ciascun mezzo che raggiunge il capolinea è usato al massimo da una decina di persone» dice Giacomo Bertollo, studente residente alla Vela che quotidianamente si reca in centro (in orari diversi) con il bus.
«Se già oggi l'area ex Zuffo non è sfruttata al pieno delle sue potenzialità - si chiede Jessica di Romagnano, lavoratrice in piazza Santa Maria Maggiore - non ha senso investire una ragguardevole cifra per la realizzazione di un parcheggio ancor più decentrato». L'amministrazione comunale prevede di realizzare l'opera entro l'estate del 2016: «Speriamo che un paio d'anni bastino a modificare le abitudini dei trentini» dicono i due giovani. «Forse la previsione è quella di un incremento di auto che gravitano su Trento - ipotizza un uomo di Rovereto che chiede l'anonimato - tanto da immaginare "un'nsufficienza cronica" dei posti garantiti dallo Zuffo: ma un'ipotesi vale due milioni di euro?».