L'allarme del Sappe: giovane suicida in carcere

Nuovo dramma nell'universo carcerario italiano, e questa volta a Trento. La denuncia arriva dal Sappe, il Sindacato autonomo Polizia penitenziaria: un detenuto di 32 anni si sarebbe tolto la vita nel carcere trentino

polizia penitenziariaNuovo dramma nell'universo carcerario italiano, e questa volta a Trento. La denuncia arriva dal Sappe, il Sindacato autonomo Polizia penitenziaria: un detenuto di 32 anni si sarebbe tolto la vita nel carcere trentino. Scontava un fine pena fissato al 10 ottobre 2016 per vari reati: furto, ricettazione, truffa. «Nonostante l’intervento degli uomini della Polizia Penitenziaria - spiega il Sappe in una nota - non c’è stato nulla da fare. Purtroppo, nonostante il prezioso e costante lavoro svolto dalla Polizia Penitenziaria, con le criticità che l’affliggono, non si è riusciti ad evitare tempestivamente ciò che il detenuto ha posto in essere nella propria cella». Il sindacato evidenzia le difficoltà operative in cui gli agenti di polizia penitenziaria sono chiamati a lavorare, come il sovraffollamento, le gravi carenze di organico di poliziotti, le strutture spesso inadeguate. «Negli ultimi vent'anni anni, dal 1992 al 2012 - afferma il leader del Sappe, Donato Capece - abbiamo salvato la vita ad oltre 17.000 detenuti che hanno tentato il suicidio ed ai quasi 119mila che hanno posto in essere atti di autolesionismo, molti deturpandosi anche violentemente il proprio corpo.

 Numeri su numeri che raccontano un'emergenza purtroppo ancora sottovalutata, anche dall’Amministrazione penitenziaria che pensa alla vigilanza dinamica come unica soluzione all’invivibilità della vita nelle celle senza però far lavorare i detenuti o impiegarli in attività socialmente utili».

 

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