«Vitalizi, si attivi la Corte dei conti»
«Spero che la Corte dei conti si attivi autonomamente e apra un'inchiesta sulla consulenza nascosta». Parole di Walter Alotti, segretario della Uil, che interviene su un tema ancora caldissimo: quello dei vitalizi ai consiglieri regionali. È dei giorni scorsi la notizia della scoperta di una consulenza che avrebbe portato alle casse pubbliche risparmi per 10 milioni ma che, poi, sarebbe stata cancellata in favore di una soluzione più favorevole ai consiglieri
TRENTO - «Spero che la Corte dei conti si attivi autonomamente e apra un'inchiesta sulla consulenza nascosta». Parole di Walter Alotti, segretario della Uil, che interviene su un tema ancora caldissimo: quello dei vitalizi ai consiglieri regionali. È dei giorni scorsi la notizia della scoperta di una consulenza che avrebbe portato alle casse pubbliche risparmi per 10 milioni ma che, poi, sarebbe stata cancellata in favore di una soluzione più favorevole ai consiglieri. Secondo Alotti: «È sempre più palese che il Trentino non è più un'isola felice come ci piace credere, una serie di eventi lo dimostra. In Lombardia l'altro giorno si stava decidendo di portare il vitalizio ai 66 anni: se riescono in questo intento, dimostrano di essere più avanti di noi».
La critica del sindacalista è graffiante: «Noi trentini pensiamo sempre di essere i primi della classe. Invece ci stiamo accorgendo, giorno dopo giorno, che non è così. La "trentinite" è diventata quasi una malattia e non dobbiamo certo lamentarci se poi ci fanno la guerra a livello nazionale attaccando l'autonomia». Gli episodi degli ultimi giorni, la gestione dunque di alcune partite, manifesterebbe per Alotti «La nostra presunzione. E ce la faranno pagare. Rispetto ad altri territori, ci sono cose sicuramente ben amministrate, ma non siamo i migliori di tutti. Il messaggio che invio alla classe dirigente è che è tempo di fermarsi un attimo e ragionare». Rispetto alla consulenza nascosta: «È una cosa che non esiste, non è accettabile. C'è stato anche qualcuno, in passato, che ha sollevato critiche verso il sindacato, che si era espresso positivamente sulla riduzione di compensi e indennità. Invece è giusto essere invasivi e attenti rispetto alle questioni. Ci viene spesso detto che siamo demagoghi e che vediamo il brutto anche quando non c'è, ma mi pare che forse, al contrario, abbiamo visto giusto».
Prosegue poi entrando nel merito: «C'è un problema rispetto a Pensplan. Dopo 20 anni di Stocker, ora c'è un altro assessore che sovrintende: si tratta di Violetta Plotegher. È però il momento di rivisitare i meccanismi. Il progetto Laborfonds, ad esempio, è positivo ma in questo caso, invece, la politica è stata superficiale. Pensplan deve diventare più tecnico e meno legato alla politica stessa». Concludendo, ancora sulla consulenza "scomparsa": «Se oltre all'interesse personale si dimostrasse anche il dolo, sarebbe davvero problematico ricucire il rapporto di fiducia tra politica e cittadinanza».