Vacanze da dimenticare: i casi più frequenti

Sono già circa un centinaio i trentini che in queste ultime settimane si sono rivolti allo Sportello europeo dei consumatori (Sec) per avere informazioni o per chiedere direttamente l'intervento del Centro tutela consumatori di piazza Sanzio a Trento, a causa di vacanze che non sono andate nel migliore dei modi

di Stefano Piffer

turisti in aeroportoSono già circa un centinaio i trentini che in queste ultime settimane si sono rivolti allo Sportello europeo dei consumatori (Sec) per avere informazioni o per chiedere direttamente l'intervento del Centro tutela consumatori di piazza Sanzio a Trento, a causa di vacanze che non sono andate nel migliore dei modi.

A dispetto degli scorsi anni, quando le segnalazioni iniziavano a piovere fin da giugno, in questa pazza estate 2014 le richieste di intervento si sarebbero concentrate tutte in agosto, segno che i trentini vanno meno in vacanza, oppure hanno deciso di spostare le ferie più avanti nella speranza che il meteo si risistemi, contando anche sui prezzi da bassa stagione.

«Il motivo per cui veniamo contatti più spesso è la discrepanza fra quello che viene promesso da un tour operator in fase di prenotazione e quello che poi un cliente trova a tutti gli effetti - racconta Francesco Marcazzan, referente del Sec - Negli ultimi tempi, soprattutto le agenzie online fanno il giochetto di promettere una struttura e poi di affibbiarne una diversa da quella richiesta. È qui che i consumatori devono far valere i propri diritti».

C'è differenza di tutela fra chi prenota attraverso un'agenzia, classica o online, oppure si arrangia su internet?
«Sì. C'è un codice del turista che deve essere applicato qualora si prenotino due o più servizi attraverso un'agenzia. In questo caso si configura un "pacchetto" e a rispondere di eventuali problemi deve essere il tour operator che ha gestito il tutto. Purtroppo, molte agenzie online sostengono di essere invece dei semplici intermediari e dicono di fornire solo ospitalità a un sistema di prenotazione che poi il cliente effettua da solo. E qui nascono le maggior diatribe».

Cosa fare, dunque?
«Nel dubbio, è meglio venire subito da noi dove ci faremo carico della segnalazione ed avvieremo nel caso l'iter per far rispettare la norma del turismo».

Se invece una persona prenota autonomamente un albergo o un volo?
«In questo caso, la situazione è diversa. Là bisognerà fare riferimento a chi ha fornito il servizio. Ad esempio alla compagnia aerea in caso di cancellazione e ritardo. La legge però è molto meno chiara quando si tratta di un singolo servizio».

Altri motivi per cui i trentini vengono da voi imbufaliti?
«Oltre ai già citati ritardi dei voli, direi le differenze fra quanto c'è sui depliant e quello che si trova una volta arrivati a destinazione. Capita che alcuni alberghi che negli anni Ottanta erano all'avanguardia e di altissimo livello non siano più stati ristrutturati. E così accade che sui depliant siano pubblicate foto di trent'anni fa e quando arrivano i turisti si trovano di fronte realtà fatiscenti. Questo è accaduto spesso ultimamente».

Succede dappertutto?
«Soprattutto nelle zone da turismo di massa, come l'Egitto. Ma penso sia una cosa prettamente numerica: più gente va in un posto più è facile che ci sia un numero alto di persone insoddisfatte».
 

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