De Laurentis ai disoccupati: qui avete troppi vantaggi
Basta con gli aiuti facili ai disoccupati. A dirlo è il presidente degli artigiani Roberto De Laurentis: «Anche in Trentino fatichiamo a trovare certi tipi di impiego. Non solo quelli che prevedono un alto livello di qualificazione ma pure quelli più impegnativi. Una volta i disoccupati erano disposti a tutto per rimettersi in gioco, adesso domina la cultura dei diritti e prevale chi se ne sta a casa a spese della collettività»I tuoi commenti
Analisti e progettisti di software, tecnici programmatori e della sicurezza, ingegneri energetici e meccanici, esperti in applicazioni informatiche: ecco quali sono le figure professionali più difficili da reperire sul mercato occupazionale. Insieme a professionisti della riabilitazione, attrezzisti di macchine utensili, infermieri, ostetriche, acconciatori, installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici renderanno disponibili nei prossimi mesi a oltre 29 mila nuovi posti a livello nazionale. Di questi, quasi 8.500 rischiano di non essere coperti perché «introvabili».
Lo ha fatto sapere l'Ufficio studi della Cgia di Mestre che ha analizzato i dati emersi dalla periodica indagine effettuata da Unioncamere e ministero del Lavoro su un campione qualificato di imprenditori italiani.
«Anche in Trentino - spiega Roberto De Laurentis , presidente degli artigiani - fatichiamo a trovare determinati tipi di impiego. Quali? Quelli che prevedono un alto livello di qualificazione ma pure quelli più impegnativi. Una volta i disoccupati erano disposti a tutto per rimettersi in gioco, adesso domina la cultura dei diritti». E il leader degli artigiani chiama in causa la politica: «Fino a quando non riformeremo gli ammortizzatori sociali e non aiuteremo i bisognosi - in Trentino, per chi non lo sapesse, assistiamo la bellezza di 16mila persone - ci sarà sempre chi invece di rimettersi in gioco se ne sta a casa a spese della collettività. Non possiamo più permettercelo. Va poi ripensato l'intero sistema Progettone: sia aperto solo agli over 50 e ai disagiati veri, non a chiunque. La Provincia, inoltre, smetta di buttare via soldi nella ricerca e punti sul locale. Un programma lo posso ordinare, risparmiando, in India. Un prodotto artigianale no, è unico. Esclusivo».
Chiude con un messaggio ai giovani: «Abbiate coraggio e non credete a quanti sostengono che il lavoro non è fatica. Imparate a diffidare dell'assistenzialismo e non temete di mettervi in proprio. Mi batterò affinché l'ente pubblico sia più generosa con coloro che tentano l'avventura imprenditoriale. Si destinino meno soldi a quanti vengono da fuori, ci sono altre priorità».