La Fondazione Kessler resta «senza cassa»
«Ci spiace comunicare che a causa di una momentanea criticità della cassa provinciale legata al rispetto del patto di stabilità interno, le premialità relative all'anno 2013 non potranno essere erogate con gli stipendi di settembre». Ha fatto saltare non poche persone sulle rispettive sedie, l'email recapitata nei giorni scorsi al personale della Fondazione Kessler. La comunicazione è argomento all'ordine del giorno nei laboratori, nei corridoi e nel bar interno della Fondazione Kessler, fondazione di diritto privato che fa capo alla Provincia
«Ci spiace comunicare che a causa di una momentanea criticità della cassa provinciale legata al rispetto del patto di stabilità interno, le premialità relative all'anno 2013 non potranno essere erogate con gli stipendi di settembre ». Ha fatto saltare non poche persone sulle rispettive sedie, l'email recapitata nei giorni scorsi al personale della Fondazione Kessler. La comunicazione è argomento all'ordine del giorno nei laboratori, nei corridoi e nel bar interno della Fondazione Kessler, fondazione di diritto privato che fa capo alla Provincia.
Il taglio del finanziamento
La Provincia ha fatto sapere ai vertici dell'ex Itc (l'Istituto trentino di cultura, che era ente funzionale) che, a causa dei vincoli del patto di stabilità interno, i trasferimenti finanziari programmati in relazione alle previsioni relative ai fabbisogni di cassa «saranno ridotti di 14,6 milioni di euro rispetto ai 20,6 concordati per il secondo semestre». Il consiglio d'amministrazione di Fbk si è attivato due mesi fa, analizzando nel dettaglio lo scenario, considerato preoccupante, disegnato in piazza Dante, sede della giunta provinciale.
Azioni previste dalla fondazione
Nella riunione sono stati indicati i possibili provvedimenti per mantenersi a galla a fronte del restringimento delle disponibilità: 1) sospensione o dilazionamento dei pagamenti «di ogni tipologia di fornitura» secondo i principi di «essenzialità» ed «urgenza»; 2) sospensione dei pagamenti relativi «a forniture e/o servizi dai soggetti riconducibili, direttamente o indirettamente, al sistema Provincia»; 3) «inasprimento delle politiche di gestione e recupero crediti» soprattutto nei confronti delle aziende «spin-off e delle società partecipate» di Fbk; 4) estensione di «ogni azione relativa alla gestione del fabbisogno di cassa alle partecipate in accordo di programma (Create-Net e Graphitec)»; 5) programmazione della gestione delle voci relative ai costi del personale (tasse, contributi obbligatori, premialità e acquisizione di personale extra budget); 6) congelamento dell'attuazione del piano edilizio.
Serrato confronto
Sulla base di questo è stata inviata l'email ai dipendenti: « Tale criticità si riflette sulla puntualità dei trasferimenti finanziari così come stabiliti dall'Accordo di programma sottoscritto tra Provincia autonoma di Trento e Fondazione e conseguentemente sulla possibilità di procedere alla liquidazione delle quote premiali ». Si parla di «serrato confronto con la Provincia».
Rassicurazioni dall'assessorato
Dall'assessorato all'università e alla ricerca, guidato da Sara Ferrari, arrivano rassicurazioni: «I soldi ci saranno. Se ne sta occupando la nostra Ragioneria». Ma le modalità, per ora, non sono note.
Le critiche del cda
Restano i documenti Fbk e le email inviate al personale. Il messaggio è stato recapitato pochi giorni fa, ma della «crisi di liquidità» dell'ammiraglia della ricerca scientifica provinciale si parla da tempo. In un verbale del consiglio di amministrazione si legge: «Di fronte alla dismisura di tale scenario, risultano inadeguate tutte le misure di salvaguardia ed efficientamento ad oggi adottate dalla Fondazione per far fronte al progressivo ridimensionamento delle disponibilità finanziarie della Provincia. Inadeguato risulta il ricorso al fido acceso per far fronte alle sistematiche tensioni di cassa, così come inadeguate risultano le contromisure adottate sul terreno della gestione strategica ed operativa: il piano generale di miglioramento, gli incrementi della quota di autofinanziamento, l'incorporazione e la messa a sistema delle realtà partecipate o collegate in accordo di programma».
Soldi a disposizione: prospettive
È un quadro a tinte fosche, quello che viene dipinto sulla collina est di Trento (il grande complesso di Fbk si trova a Povo). Attualmente la Fondazione è sotto di 8 milioni ma, stando alle proiezioni, con il fido da 12,3 milioni, dovrebbe riuscire a vivere per altre 4 o 5 settimane. Per quanto riguarda il «dopo», per tutto il sistema provinciale della ricerca, dovrebbe intervenire Cassa del Trentino. La questione è complessa: la Provincia ha i soldi del patto di stabilità ma non li può spendere per i vincoli nazionali; emette titoli di debito e così finanzia la cassa. Per evitare di creare debito dice alle fondazioni e ai suoi enti di ritardare i pagamenti e fare affidamento sulle fideiussioni attivate presso il tesoriere della Provincia.