Trentino incivile verso noi trans
L'amarezza di Samuel (l) e Daves per lo stop al ddl contro l'omofobia. «A Londra - scrive - è naturale passeggiare per Sloane Street incrociare noti stilisti gay felicemente sposati e genitori felici che spingevano assieme la carrozzina di figli altrettanto sereni, parimenti a splendide coppie etniche con ragazzi di colore felicemente in coppia con bionde inglesi purosangue. Un tripudio di libertà, rispetto, dignità moderna formale e sostanziale»
Dopo una lunga permanenza all'estero dovuta all'attività di ricerca legata alle Tendenze Moda, mi è caro tornare in Trentino, inserendomi nel dibattito sulla proposta del consigliere Mattia Civico (e che vedeva il sostegno nei proponenti, tra gli altri, della consigliera Manuela Bottamedi, con cui un anno fa abbiamo, con l'appoggio del M5Stelle, portato avanti una campagna elettorale molto chiara a favore della tutela delle minoranze sessuali) per l'approvazione della legge contro l'omofobia e la transfobia (ci riferiamo al Testo unificato dei disegni di legge n. 2-351 «Disposizioni per il contrasto alle discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale, dall'identità di genere o dall'intersessualità» e n. 11 «Interventi contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere»).
Il triste esito riguardante tale ddl, dove la maggioranza cede all'ostruzionismo e fa più che un passo indietro, ritirandolo, apre riflessioni che riteniamo doverose.
È curioso infatti constatare come, trascorrendo un periodo a Londra dovuto al nostro lavoro, fosse naturale passeggiando per Sloane Street incrociare noti stilisti gay felicemente sposati e genitori felici che spingevano assieme la carrozzina di figli altrettanto sereni, parimenti a splendide coppie etniche con ragazzi di colore felicemente in coppia con bionde inglesi purosangue. Un tripudio di libertà, rispetto, dignità moderna formale e sostanziale.
Va peraltro constatato come la Moda, nella sua propensione all'avanguardismo e alla spinta sociologica che porta in re ipsa, stia da un po' di tempo, attraverso l'editoria specializzata, testimoniando in modo forte una chiara propensione al cambiamento che i tempi e una civiltà dove sia sovrana la «Rule of Law» e che si lasci alle spalle qualsiasi residuo di barbarie (nel Trentino è nota la problematica del Maso Chiuso) impongono come doveroso.
Ci riferiamo alla Cover del noto mensile «Marie Claire», che nel mese di agosto ha pubblicato la famosa modella Tasha, lesbica e madre di due splendide bambine e dato ampio spazio al proprio interno alla famiglia di lei sottolineando peraltro l'importanza del concetto d'amore .
Sulla stessa scia, il settimanale «Vanity Fair», che, dopo aver già dato in passato rilievo con una Cover alla modella transessuale Lea T, ha proposto, in occasione della prima (sacrosanta) sentenza dell'ordinamento italiano sul riconoscimento del figlio biologico ad una coppia di donne, la splendida testimonianza del figlio di due donne lesbiche americane («Cari italiani, ho due mamme e vi dico: i ragazzi stanno bene» del 24 settembre 2014).
Omnia vincit Amor? Decisamente la classe politica trentina non pare essere lungimirante in tal senso e qualcuno (Giovanazzi in primis) si è anche arrogato la pretesa di attribuire alla giunta e alla maggioranza la responsabilità di aver considerato prioritario questo disegno di legge anziché rispondere ai problemi dei trentini, come se l'Identità fosse un problema secondario alla caccia...
Discorrendo proprio circa l'importanza fondamentale dell'identità, di coppia e singola, la necessaria chiarezza anche giuridico-formale ci porterà nei prossimi giorni, con la supervisione dell'avvocato Verena Gadotti, a depositare la richiesta di passaggio ufficiale del nostro nome (da Samuele a Samuelle Regina) presso il Tribunale di Rovereto.
C'è stata una prima sentenza nella nostra Provincia poco più di un anno fa del Tribunale di Rovereto (n. 194/2013, depositata il 3 maggio 2013 e passata in giudicato a fine luglio) che ha riconosciuto ad una persona che viveva la sua femminilità da anni in modo chiaro e continuativo nella sua quotidianità, il riconoscimento anche giuridico di questa condizione, a prescindere dalla riconversione sessuale, conditio sine qua non, richiesta per prassi dall'ordinamento giuridico (dal 1997 ad oggi si registrano solo tre sentenze che riconoscono ad una persona che non intende sottoporsi ad un'operazione chirurgica e senza che sia accertata la sterilità della stessa il diritto ad ottenere il cambio del genere anagrafico, ma due sono del 2013, quella di Rovereto e la n.412 del Tribunale di Siena).
È un principio di civiltà giuridica e di rispetto dell'anima/interiorità del soggetto che condividiamo pienamente e che già viviamo con chiarezza nella nostra quotidianità ma che è importante (ri)-confermare anche a livello giuridico, garantendo altresì il pieno riconoscimento dei diritti anche in ambito internazionale (stante le leggi vigenti, e data la distonia attuale tra aspetto e nome ufficiale, ci è di fatto precluso l'accesso in Russia, dove siamo stati in passato visiting professor).
È nostra intenzione richiedere dunque una nuova statuizione il cui valore diverrebbe ulteriormente determinante nel creare un ulteriore precedente legale fondamentale.
Desideriamo infatti che questa divenga una nuova statuizione quasi codificata dal diritto, dove dato il lassismo del Parlamento e il freno della giunta trentina, il giudice quasi creerebbe il precedente. Sarebbe un passo avanti straordinario per il nostro Trentino e una testimonianza chiara della Giurisprudenza che il Consiglio provinciale - legislatore dovrebbe certamente tenere in considerazione alla luce del suo imbarazzante ostruzionismo - immobilismo di fronte ad una crescente richiesta di diritti civili chiari in materia di identità di genere.
Ce lo auguriamo per noi e per il bene della moderna società civile trentina, che deve riflettere sulla classe politica scelta nel concetto di priorità formali e sostanziali, non potendosi certo posporre e ostacolare le discussioni sui grandi temi civili, quali l'identità di genere, a qualsivoglia presa di posizione di una tenera orsa protettrice dei propri cuccioli.
Samuel(l)e Daves
Già candidata alle ultime provinciali con il Movimento 5 Stelle (nella foto)