Ladri ancora in azione al Santissimo: nel mirino gli spogliatoi del campetto
A nemmeno tre settimane dall’ultima incursione - con i responsabili del furto che per entrare in sacrestia avevano letteralmente distrutto uno dei portoni esterni ed una porta interna, con i segni dell’intrusione ancora ben visibili - questa volta i malviventi hanno addirittura colpito due volte
Ladri di nuovo in azione alla parrocchia del Santissimo, a Trento. A nemmeno tre settimane dall’ultima incursione - con i responsabili del furto che per entrare in sacrestia avevano letteralmente distrutto uno dei portoni esterni ed una porta interna, con i segni dell’intrusione ancora ben visibili - questa volta i malviventi hanno addirittura colpito due volte.
È accaduto nella serata di venerdì quando, dopo aver tentato vanamente di introdursi in chiesa, i ladruncoli hanno lasciato corso Tre novembre per spostarsi in via Endrici, da dove sono entrati negli spogliatoi del campo dell’oratorio della parrocchia. Da dove hanno asportato qualche maglietta, contanti e mazzi di chiavi di alcune delle persone che in quel momento stavano calcando il campo da gioco.
Tutto è accaduto poco dopo le 22, quando il custode dell’area sportiva dell’oratorio - che vive con la famiglia in uno degli alloggi che si trovano dietro la chiesa - ha iniziato a notare un movimento sospetto attorno alla chiesa. È sceso, notando un giovane che, spingendo una bicicletta, si stava aggirando per il sagrato: «Gli ho chiesto che cosa stesse facendo - ha spiegato Pietro Chis - e lui se n’è andato». Ma la cosa non era destinata a chiudersi lì. Già, perché vistosi scoperto, il ladro ha solo cambiato obiettivo. Si è portato, assieme ad un complice, in via Endrici, da dove è entrato negli spogliatoi del campetto.
Pochi minuti dopo il custode è giunto negli spogliatoi, sorprendendo il giovane già allontanato poco prima. Ha tentato di bloccarlo ma questi è fuggito, seguito dal complice che, lungo via Endrici, stava controllando che la via di fuga fosse sgombra. Il custode ha subito chiamato le forze dell’ordine: gli ignari sportivi non hanno potuto che controllare che cosa mancasse: come detto, qualche maglietta, un po’ di soldi e qualche mazzo di chiavi.