«Troppo caos nella sala circoscrizionale». Protesta degli inquilini Itea di Melta
L'edificio ha una trentina d'anni e qualche «acciacco» dovuto all'età che richiede urgente manutenzione. Ma il problema non riguarda la struttura, imponente, che ospita centinaia di inquilini: nel condominio Itea di via Giongo a Melta di Gardolo ciò che non va riguarda «gli esterni», ossia le persone che non risiedono lì ma che frequentano l'edificio. Al piano terra infatti c'è un'ampia sala circoscrizionale, affittata a chi ne fa richiesta. «Qui vengono numerosi gruppi ogni settimana, si sentono tutte le lingue del mondo» raccontano gli inquilini, evidenziando che «non si tratta di razzismo: ci sono persone rispettose ma anche persone maleducate. E noi siamo stufi».
Domenica, l'episodio che ha fatto scattare la protesta: il vetro sfondato, probabilmente con una scarpata, della porta d'ingresso al civico 11. «Erano le 14.30. Cinque minuti prima era passato il figlio di una signora e tutto era a posto. Poi la stessa inquilina, nell'uscire, ha visto i vetri per terra e il buco nel vetro - spiega Arlette Feira Voltolini - abbiamo chiamato i carabinieri e spiegato loro quanto è accaduto». Accuse non se ne fanno, ma a infastidire sempre più fino ad arrivare all'intolleranza è la gestione poco attenta della sala della circoscrizione. «Non si può più dormire - evidenzia Amelia Miori - la domenica dalle 11 alle 15 la sala è occupata da un gruppo di africani: viene celebrata una funzione e poi c'è musica a tutto volume, con amplificatori da discoteca. Qui abitano anche persone non più giovani, che vorrebbero potersi riposare il pomeriggio, ma fino alle 15 c'è caos».
Una domenica al mese, raccontano gli inquilini, il gruppo fa una grande festa a cui partecipano fino ad una cinquantina di persone: portano da mangiare e, se c'è bel tempo, si spostano nel parco privato del condominio, occupando le panchine oppure portando all'esterno le sedie ed i tavoli che si trovano nella saletta. «Abbiamo anche dovuto far sparire i cestini delle immondizie, perché li riempivano di pannolini dei bimbi», aggiungono gli inquilini. È evidente la mancanza (o il non rispetto) di un regolamento destinato a chi occupa la saletta. Proteste ce ne sono state anche in passato. «Un gruppo aveva preso in affitto una saletta più piccola, la sera: il rumore era così forte che non potevo dormire - spiega Laura Militaru - per fortuna ho spiegato la situazione ai responsabili del Comune e la saletta è stata chiusa. Ma da un anno a questa parte il problema è nella sala grande, la domenica pomeriggio».