Trento tornerà a ballare in una discoteca 23 anni dopo la chiusura del Waikiki
Ventitre anni dopo la chiusura del Waikiki, Trento tornerà ad avere una discoteca
Ventitre anni dopo la chiusura del Waikiki, Trento tornerà ad avere una discoteca. Si chiamerà Artè ed aprirà tra qualche settimana al numero 42 di via Unterveger, la strada parallela a via Brennero che corre lungo la ferrovia.
Il locale è in fase di realizzazione all’interno di un capannone artigianale. Fino a quattro anni fa gli spazi erano occupati da una lavanderia industriale che però ha chiuso i battenti. La discoteca sorgerà su una superficie di circa 600 metri quadrati e avrà due sale da ballo, una più grande da 300 metri e una da 180 metri, che potranno essere aperte contemporaneamente o funzionare autonomamente. Oltre alla zona bar e ai servizi verrà realizzato un soppalco e un palchetto per spettacoli di cabaret o piccoli show.
La scommessa di aprire una discoteca classica sulla piazza cittadina la giocherà Gabriele Sartori, imprenditore del settore e già proprietario della discoteca Shuttle di Andalo, che da 26 anni anima le serate sull’Altopiano della Paganella. Adocchiato lo stabile giusto, ha affidato all’ingegner Emilio Pasqualini, coadiuvato dall’ingegner Loca Morassut, il compito di stendere il progetto. Questo è stato presentato il 21 agosto scorso in Provincia per i permessi e ha già ricevuto il via libera della Commissione provinciale di Vigilanza e del Servizio polizia amministrativa. Ora altri permessi e certificati sono necessari per arrivare all’apertura ma i proprietari contano di ottenerli in tempi brevi.
Anche i lavori sono a buon punto e la speranza è di riuscire ad inaugurare Artè entro il mese di novembre. La collocazione sembra sulla carta ideale per evitare disagi. Non ci sono abitazioni nelle immediate vicinanze ma solo altri capannoni occupati da attività commerciali, e tra l’altro dotati di un buon numero di parcheggi che potranno risultare utili la sera ai frequentatori della discoteca. L’ingresso sorgerà di fronte ai binari della ferrovia del Brennero.
L’arrivo di Artè è una novità per il mondo dell’intrattenimento e del tempo libero in città. Trento non è mai stato luogo di discoteche e in passato schiere di ragazzini e non solo si trasferivano fuori città, al Number di Pergine o nei locali di Mori, del Basso Sarca o del Veronese, per passare una serata su una pista da ballo. Ha fatto eccezione per circa un decennio il Waikiki di Gardolo, ritrovo popolare e teatro di spettacoli di cabaret tra il 1983 e il 1992. In tempi più recenti sono saliti alla ribalta altri luoghi dove andare a ballare in città, come l’Habana Club o l’Elysée, ma si tratta di bar-discoteche di dimensioni più contenute e di solito orientati su un genere musicale specifico. Non insomma discoteche classiche.
Artè punterà naturalmente sulla massiccia presenza in città di giovani studenti universitari e sulla loro voglia di divertirsi e socializzare. Ma in una città di oltre centomila abitanti in grande crescita turistica potrà puntare anche su un pubblico più maturo magari proponendo serate a tema e diversificando la propria offerta. In ogni caso sarà una scommessa sulla voglia di divertirsi dei trentini.