Retromarcia provinciale sul nuovo ospedale di Trento Niente spostamento a Mattarello: si fa in via al Desert
Il Not si farà in via al Desert. La Provincia ha rinunciato all'idea, lanciata l'agosto scorso dall'allora neoassessore alla salute, Luca Zeni, e dal presidente Ugo Rossi, di trasferire la localizzazione del Nuovo ospedale del Trentino a Mattarello sulle aree inizialmente destinate alle nuove caserme.
L'annuncio formale avverrà la settimana prossima, con una presa di posizione congiunta della Provincia e del Comune di Trento. Ma ormai i risultati dello studio comparativo, effettuato negli ultimi due mesi dalla commissione paritetica istituita dai due enti, porta alla conclusione che è meglio proseguire con una nuova gara d'appalto, ma sempre sull'area di via al Desert, piuttosto che ricominciare da zero a Mattarello.
«Ci sono solo pro e un unico contro» aveva dichiarato l'estate scorsa Zeni, indicando come solo aspetto negativo del trasloco a Mattarello il fatto che il centro di protonterapia sarebbe rimasto isolato. Ora, nel giro di sei mesi la Provincia fa marcia indietro e torna sull'ipotesi Mattarello. Ma perché, se i vantaggi erano così tanti?
Il motivo principale è che tutta questa differenza tra le due soluzioni non c'era e dunque il Comune di Trento, che fin dall'inizio aveva fatto resistenza, non si è persuaso dell'opportunità di cambiare i suoi piani. Questo vuol dire che se anche la Provincia volesse insistere nello spostamento, ritenendo l'area più idonea, perché più ampia e regolare, a livello comunale non ci sarebbe la determinazione e la volontà politica necessaria per provvedere in tempi rapidi - cosa possibile secondo la Provincia non secondo il Comune - al cambio di destinazione urbanistica.
Oltre tutto, la giunta del sindaco Alessandro Andreatta non sta vivendo una fase di grande solidità e in consiglio comunale questo tema così importante rischia di impantanarsi o di essere oggetto di imboscate.
Morale, il sindaco non ne vuole sapere di avventurarsi su questa strada mentre in via al Desert è già tutto pronto. Ecco dunque che si tornerà sulla vecchia ipotesi e per soddisfare eventuali altre esigenze della Provincia, che aveva ipotizzato di realizzare insieme al Not una vera e propria «cittadella della salute», ora ha chiesto al Comune di poter utilizzare alcuni terreni comunali che sono dietro alla protonterapia per eventuali nuove esigenze sanitarie (uffici dell'Azienda o palazzina con stanze per i parenti dei pazienti).
Ma cosa ne farà la Provincia dei 27 ettari espropriati in località S. Vincenzo a Mattarello, inizialmente per destinarli alle caserme?
«La legge - spiega l'assessore provinciale ai lavori pubblici, Mauro Gilmozzi, - parla chiaro. Se non si realizza l'opera per la quale si è fatto l'esproprio si deve offrire i terreni in restituzione ai proprietari a meno che l'ente pubblico non individua un'altra opera di interesse pubblico in sostituzione della precedente».
I terreni di Mattarello erano stati espropriati per la cittadella militare quindi anche se la Provincia avesse voluto metterci l'ospedale avrebbe dovuto avviare una procedura con gli ex proprietari per modificare la ragione degli espropri. E questo avrebbe allungato ulteriomente i tempi. La sentenza del Consiglio di stato sulla gara del Not è dell'ottobre 2014. È già passato quasi un anno e mezzo.