Due operai in bilico per ore aggrappati alla gru Volevano lo stipendio per tornare a casa

di Marica Viganò

Sono rimasti per tre ore aggrappati alla gru.

Due operai, dipendenti della ditta fiorentina di costruzioni Libra, hanno inscenato la protesta ieri mattina all’interno del cantiere per la costruzione della sala del commiato, nel cimitero di Trento: decisi a rimanere sospesi a tre-quattro metri di altezza, pur di ottenere lo stipendio che spettava loro. Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco permanenti, con le imbragature, per metterli in sicurezza, dato che si sono arrampicati senza corde, né altra attrezzatura idonea. E solo dopo la delicata opera di mediazione dei sindacati con l’azienda si sono decisi a scendere dal mezzo di lavoro. Se ne sono andati con in tasca un anticipo della busta paga e con un biglietto del treno per Salerno, loro città d’origine.

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"1492551","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"1600","width":"1200"}}]]

«È stato un gesto estremo, di disperazione - spiega Sandra Ferrari, di Fillea Cgil - I due operai non avevano neppure i soldi per tornare a casa».
Hanno 59 e 55 anni i due lavoratori campani che, ieri, si sono presentati di buon’ora al cantiere, in cui la Libra spa di Figline Valdarno sta procedendo con il completamento della sala del commiato. I lavori, per un importo di 2 milioni di euro, sono stati commissionati dal Comune di Trento e, iniziati un anno fa, termineranno nel 2017. Come da accordi precedenti, avrebbero dovuto ritirare la busta paga e poi rientrare a casa. Ma lo stipendio non c’era. «Una settimana fa avevamo fatto una riunione. Era stato chiesto al responsabile della ditta che i due operai, uno dimissionario e l’altro a scadenza naturale del periodo di lavoro a tempo determinato, venissero pagati il giorno in cui terminava il contratto. Si era giunti ad un accordo, ma all’ultimo momento le cose sono cambiate - spiega Ferrari - La mediazione è stata lunga ed estenuante.

Dopo tre ore passate nel cantiere sono riuscita ad ottenere per i due operai un anticipo sullo stipendio di 500 euro e il biglietto del treno per tornare a casa. Erano le 13.30».
Alle 10 era scattato l’allarme, quando i due lavoratori si sono arrampicati sulla gru. Il responsabile del cantiere ha subito avvisato il Comune di Trento e le forze dell’ordine (è intervenuta la Digos). In cantiere si è precipitata Sandra Ferrari. «I due operai pensavano di prendere la busta paga e rientrare subito al loro paese, convinti che la riunione dei giorni scorsi avesse definito la situazione.

Purtroppo così non è stato: gli accordi non sono stati rispettati e si sono fatti prendere dal panico - spiega la sindacalista - Solo dopo la mediazione si sono convinti a scendere dalla gru. Avevano le imbragature, portate dai vigili del fuoco: la mia preoccupazione, ad un certo punto, è stata non per il denaro ma per la vita di quei lavoratori».

Provvidenziale è stato l’intervento dei pompieri del corpo permanente, che si sono arrampicati pure loro sulla gru per mettere in sicurezza i due uomini.

comments powered by Disqus