Razzia di computer a Madonna Bianca
Con un piede di porco hanno forzato la portafinestra e fatto piazza pulita di computer
Con un piede di porco hanno forzato la portafinestra e fatto razzìa di computer: un bottino del valore di 7mila euro. Ladri in azione in via Conci: lo scorso fine settimana hanno preso di mira il punto vendita Flemi Service, al civico 82, nell’edificio che ospita anche il Bistrò alle Torri.
Non cercavano soldi, ma puntavano al materiale informatico e hanno fatto sparire tutto ciò che era nel negozio, anche le prese elettriche. Si è salvato il server: probabilmente sono stati disturbati nella fase finale della loro azione e non sono riusciti a completare il «colpo».
Ad accorgersi dell’accaduto è stato il titolare, Roberto Midili, alla riapertura, lunedì. I ladri sarebbero entrati in azione verso le 5 di domenica mattina. Una persona che abita nellan zona avrebbe infatti notato dei movimenti strani attorno all’edificio verso quell’ora. Al momento, però, si tratta solo di un’ipotesi dato che non ci sono telecamere nel negozio: ulteriori accertamenti sono in corso da parte delle forze dell’ordine.
«Ho trovato la porta d’ingresso forzata ed all’interno tutto era sottosopra - spiega Midili - I ladri hanno provato a sfondare anche la porta sul retro che dà sul passaggio che collega le attività commerciali: forse volevano vedere se c’era anche lì qualcosa da portare via. Qui hanno rubato tutto, compresi i miei occhiali da vista, le prese della corrente a muro e pure il bidoncino della carta, forse utilizzato per trasportare la merce rubata». Dal negozio sono spariti sei portatili, di cui uno in fase di riparazione, 3-4 monitor dei computer, accessori dell’Hp, cartucce delle stampanti.
«Immagino che i ladri avessero un furgone per portare via tutto - prosegue il titolare - Il bottino ammonta a circa 7 mila euro, ma per fortuna non hanno portato via il server. Forse sono stati disturbati da qualcuno e se ne sono andati velocemente». Sull’ora del furto si possono solo azzardare ipotesi. «Non abbiamo le telecamere, né l’allarme perché siamo in fase di trasferimento. Fra due mesi porteremo l’attività a Mattarello, in via Nazionale», spiega Midili.
Un aiuto nelle indagini potrebbe arrivare dalla videosorveglianza, anche privata, della zona: i filmati potrebbero aver registrato il passaggio di un’auto o di un furgone «sospetto», da cui poter partire con gli accertamenti.