Villa Gherta a Povo è inutilizzata Spesi 7 milioni di denaro pubblico
Un immobile costato 7,1 milioni di euro di denaro pubblico (acquistata dalla Provincia tramite Patrimonio del Trentino spa) per il quale, fino al 3 aprile scorso, data in cui la Provincia ha risposto al'interrogazione di Maurizio Fugatti, non si è organizzato alcun convegno.
La ragione? Il fatto che, a seguito del nuovo quadro della finanza pubblica e quindi anche universitaria, con meno risorse a disposizione, i progetti originari sono stati tutti bloccati.
«L'acquisto di Villa Gherta -. spiega l'assessore provinciale all'università Sara Ferrari - è stato determinato dalla necessità di consentire un polmone verde nelle immediate vicinanze a complemento (e completamento) delle realizzazioni immobiliari dell'Università degli Studi di Trento nel sito di Povo dedicato al polo scientifico e tecnologico "Ferrari" coerente al disegno di patrimonializzazione dell'ente».
Tale acquisizione «avrebbe consentito la possibilità di realizzare una serie di servizi connessi (parcheggi, percorsi verdi, sede di rappresentanza) e di mettere in relazione le strutture di didattica e di ricerca con la potenziata fermata ferroviaria di Povo ? Mesiano».
Ferrari sottolinea come «numerose sono state nel tempo le ipotesi di utilizzo del compendio immobiliare denominato Villa Gherta, discusse e coordinate con la Circoscrizione e con l'amministrazione comunale. Il mutato orientamento complessivo degli interventi universitari, determinato dai nuovi scenari di finanza pubblica, ha determinato la necessità di un ripensamento generale delle possibilità e delle priorità di investimento coerenti con il piano strategico dell'Ateneo, nel frattempo elaborato ed approvato di concerto con le indicazioni e gli orientamenti formulati nel campo della ricerca dalla Provincia».
Fino ad oggi «ci si è pertanto limitati agli interventi di manutenzione e mantenimento del compendio (villa e parco) strettamente necessari alla tutela dei beni, anche tramite cooperativa sociale (Consolida), mentre i vigneti sono stati affidati ad azienda agricola esterna tramite apposito confronto concorrenziale» aggiunge ancora Ferrari. Mentre la custodia, la sorveglianza e la manutenzione del parco è svolta dalle squadre del cosiddetto Progettone.
Rispetto all'attività convegnistica finora «non sono stati svolti convegni» sottolinea in chiusura l'assessore provinciale.