Rischio crolli: istituto Pertini inutilizzabile Serve una soluzione per 750 studenti
L'istituto di formazione professionale «Pertini» di viale Verona a Trento non riaprirà le porte. La chiusura definitiva appare l'ipotesi più probabile dopo che lunedì sono stati scoperti dei cedimenti strutturali sotto forma di crepe nei muri: troppo rischioso ospitare i 750 studenti che da settembre animeranno aule e corridoi.
Il trasferimento in una nuova struttura che possa accogliere le classi e i laboratori della scuola professionale di viale Verona o - in alternativa - la realizzazione di un prefabbricato nel cortile dell'istituto. Sono due le alternative sulle quali la Provincia ha avviato un ragionamento in vista del nuovo anno scolastico. Appare improbabile invece che tutti i 500 allievi possano rientrare nelle aule che avevano lasciato a inizio giugno, prima della pausa estiva.
«Sapevamo che le Pertini presentavano delle criticità, tanto che l'edificio era già stato oggetto di alcuni interventi di consolidamento nel corso degli anni» spiega il governatore Ugo Rossi, esponente di giunta competente in materia di istruzione. Rossi usa le parole della concretezza sul caso del cedimento del pavimento di una classe al primo piano, che ha messo a dura prova la tenuta di una parete divisoria e ha portato al crollo di intonaco e calcinacci.
«I sopralluoghi da parte dei tecnici proseguiranno per qualche giorno, mentre sono allo studio le possibili soluzioni. Intanto le poche persone che in questo periodo si trovavano al lavoro nell'edificio sono stati spostati in un posto più sicuro». E' probabile che già nella seduta di giunta di venerdì saranno decise le prossime mosse.
Sono altri due gli istituti d'istruzione «sorvegliati speciali» sul territorio provinciale: si tratta di una scuola della Vallagarina e le elementari di un paese delle Giudicarie. A riferirlo è il dirigente generale del dipartimento infrastrutture e mobilità, l'ingegnere Raffaele De Col. «Sono alcuni edifici hanno un'anzianità strutturale che richiede controlli regolari - osserva il dirigente -.
Le scuole monitorate richiedono una particolare attenzione e verifiche periodiche anche attraverso le nuove tecnologie che rilevano la tenuta sismica degli edifici». Sono dunque numerosi gli interventi programmati e realizzati in tutto il Trentino, mentre avvenimenti straordinari come quello rilevato in viale Verona richiedono interventi immediati.
«In questo caso i segnali di cedimento appaiono inequivocabili . Eseguiremo ulteriori verifiche, ma il corpo centrale non garantisce più l'idoneità ad ospitare le attività scolastiche» sono le parole di De Col, che esclude un intervento di sistemazione delle Pertini. «Mi riservo di fare degli approfondimenti nella giornata odierna, ma credo che sarà necessario un intervento di demolizione almeno dell'ala interessata dal cedimento. Eseguiremo delle verifiche anche nelle altre aree della scuola» evidenzia l'ingegnere.
Per precauzione, come detto, tutto l'istituto è stato sgomberato. «E' probabile che il pavimento non abbia tenuto il carico dei mobili accatastati per i lavori di pulizia» aggiunge, sottolineando peraltro che questa operazione viene ripetuta tutti gli anni e in passato non si erano verificati problemi di alcun genere. «Purtroppo le strutture più datate possono portare ad episodi di questo tipo. Attendiamo ulteriori informazioni per decidere il percorso da intraprendere nelle prossime settimane» conclude.
Calcinacci a terra ed evidenti fessure su una parete divisoria. È scattato ieri lo sgombero in via precauzionale dell'istituto di formazione professionale Sandro Pertini di viale Verona. L'ala che ospita i laboratori della scuola - un ex convento risalente alla prima metà del Novecento - ha mostrato inequivocabili segni di cedimento strutturale che potrebbero portare alla sua demolizione.
Ad accorgersi dell'accaduto è stato un collaboratore dell'istituto. «Nella giornata di lunedì stava eseguendo alcuni lavori di sistemazione, quando ha notato il muro sgretolarsi» è il racconto del direttore Andrea Schelfi, che immediatamente ha allertato il Corpo dei vigili del fuoco permanenti e la Provincia, intervenuti prontamente con i tecnici per i necessari sopralluoghi. Gli esperti hanno riscontrato un rigonfiamento della lunga parete del piano rialzato che separa il corridoio dal laboratorio di estetica, dove durante l'anno scolastico si esercitano le ragazze che andranno a lavorare nei centri di bellezza di tutto il Trentino. Al piano superiore erano stati recentemente accatastati dei mobili all'interno di una classe, il cui pavimento evidentemente non ha retto, cedendo di qualche millimetro. Il soffitto appare parzialmente collassato, mentre a terra si notano pezzi di intonaco e calcinacci.
«È una vera fortuna che questo episodio sia avvenuto durante la pausa estiva» commenta Schelfi tirando un sospiro di sollievo. «Ora abbiamo un mese e mezzo di tempo per stabilire, d'intesa con Piazza Dante, come affrontare l'emergenza a un mese e mezzo dall'inizio delle lezioni» aggiunge il direttore. Per il momento la risistemazione dell'edificio appare come un'ipotesi piuttosto remota, mentre più probabile è il trasferimento degli studenti in un altro edificio o, in alternativa, l'impiego di prefabbricati all'interno dei quali collocare le classi.
I primi a «fare le valigie» sono stati i dipendenti dell'ufficio amministrativo, l'unico in funzione in questo periodo. Maso Ginocchio, in via Giusti, è stato individuato come sede provvisoria degli uffici, proprio accanto alla Trentino School of Management. E' dunque iniziato anche il trasloco delle attrezzature di cui si servono gli insegnanti nei laboratori, mentre ieri pomeriggio la ditta che si occupa del servizio mensa ha caricato su un furgone gli strumenti utilizzati dagli inservienti. Questa mattina scatteranno le operazioni di consolidamento con il puntellamento del soffitto, mentre per qualche giorno i tecnici saranno all'opera per verificare se i cedimenti interessano una sola ala della scuola. Il timore è che venga messa in discussione la tenuta dell'intero edificio, e che vada dunque abbattuto.
Il crollo ha interessato in particolare l'interno di un salone di estetica, dove durante la normale attività didattica sono presenti circa 30 studenti. Un collaboratore della scuola stava spostando attrezzature e accessori del laboratorio quando si è accorto del danno. I vigili del fuoco di Trento - ai quali è stato chiesto di intervenire - sono stati i primi ad effettuare un sopralluogo ed a delimitare l'area interessata dal crollo. A sollecitare lo sgombero immediato dell'istituto professionale sono stati invece i tecnici del Servizio opere civili guidato dal dirigente Claudio Pisetta.
«Il danno è certamente consistente, tanto da mettere in discussione la riapertura della scuola a settembre» sono le parole del direttore Schelfi, che aggiunge: «Al momento è presto per sostenere che il cedimento è limitato a una piccola zona o se piuttosto interessa una porzione importante dell'edificio. Di certo questa scuola è vetusta, e molto». Resta dunque da stabilire se i ragazzi seguiranno le lezioni e svolgeranno le attività di laboratorio nelle casette prefabbricate o se piuttosto potranno tornare nelle classi che hanno lasciato a inizio giugno.