La tettoia sui prati fa discutere

Polemiche per il riparo a Pramarquart sulla strada verso il rifugio Maranza

di Paolo Giacomoni

Ma chi l'ha detto che la priorità per valorizzare/mantenere la montagna siano i quarantamila euro stanziati per la costruzione della tettoia a Pramarquart? È il quesito che in questi giorni sta animando il «dibattito» sui Social, in particolare sulla pagina Facebook «Sei di Povo se...», dopo la decisione del Comune (contrastata però dalle circoscrizioni di Povo e Villazzano), di costruire una tettoia/riparo sui prati di Pramarquart, nell'area ora attrezzata solo di panchine e «fogolari», sulla strada che conduce al rifugio Maranza.

Si confrontano e si scontrano due posizioni opposte, tra chi sostiene che una realizzazione di questo tipo valorizzerebbe la zona e potrebbe quindi costituire un punto di aggregazione e, indirettamente, un «presidio» alle incursioni vandaliche sulla montagna, e chi al contrario è convinto che una struttura in legno in un luogo così isolato sia invece una irresistibile «attrattiva» per vandali, discutibili «raduni» e ricettacolo di rifiuti oltre ad avere un prezzo spropositato.

Solo il tempo ovviamente dirà da che parte sta la ragione, ma i recenti segnali in zona non sono certo incoraggianti: la nuova bacheca della Sat, che racconta la storia delle vecchie polveriere, installata proprio a Pramarquart nei giorni scorsi è stata oggetto di vandalismi e lo scorso week-end si è tenuto, nei prati sottostanti, l'ennesimo indisturbato e rumoroso «Rave Party» i cui resti si possono ancora «ammirare» nei dintorni. Certo è che su questa parte di montagna i problemi non mancano e probabilmente, come si dice in circoscrizione, i soldi spesi per la tettoia potevano essere investiti diversamente ed a questo proposito forse è utile un breve promemoria su tre questioni che da tempo attendono un soluzione. Non basteranno certo 40.000 euro ma alla volte, quando si vuole, i finanziamenti alla fine si trovano.

Strada Eremo-Cimirlo : concluso ad inizio 2015 il primo lotto fino a località Eremo, dal progetto complessivo manca ancora la seconda parte, il tratto più disastrato e pericoloso che dall'Eremo conduce al Passo: un chilometro e mezzo scarso di stretta carreggiata con due brutte curve, un fondo disastrato e una banchina stradale a tratti fatiscente e pericolosa. Un progetto, quello dell'allargamento della strada Borino-Cimirlo, da quasi un milione di euro che, dopo decenni di discussioni e rinvii, si è concretizzato solo con il progetto esecutivo nel 2010 e, per questioni di bilancio, poi si è arenato in località Eremo. Strada Cimirlo-Rifugio Maranza : fondo stradale disastrato, poche piazzole di disimpegno e protezione con guard-rail solo nei primi 700 metri dal Cimirlo con la parte più pericolosa - fino a località Colmo - ancora da completare. Strada forestale Fontana dei Gai - Chegul : fondo sterrato in attesa di manutenzione e consolidamento, canalette ostruite. È la strada che conduce al bacino antincendio della Marzola, alla piazzola dell'elicottero del Chegul e alla zona degli «Stoi». Lo stato del fondo stradale rende estremamente difficoltoso l'accesso soprattutto in caso di emergenze su quel lato di montagna.

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