Turismo, un'estate da record per i locali sulla Marzola
Stagione estiva da incorniciare quella che si sta chiudendo per i due locali pubblici rimasti sulle pendici della Marzola: il ristorante-pizzeria «Zimirlo Biergarten» al Passo Cimirlo gestito dai fratelli Roberto e Gianluca Debiasi e il rifugio «Maranza» dello chef Paolo Betti.
Un'estate da record, resa possibile da una concomitanza di fattori: non solo per la fuga dal grande caldo che soffocava il fondovalle in questi mesi - e non tanto per la psicosi dell'orso dalla parte del Bondone - ma soprattutto per l'offerta diversificata e di qualità che le nuove gestioni (Maranza dal 2011, Cimirlo dal 2015) hanno saputo offrire alla clientela.
Due offerte diverse: Zimirlo Biergarten si è caratterizzato come locale tipico bavarese con un'ampia offerta di birre, oltre che per le pizze. Le classiche specialità trentine (strangolapreti, canederli, rufioi mocheni e tortel de patate), sono state associate a piatti tipicamente teutonici (Schlutzer, Schnitzel e Gulasch) in un connubio molto apprezzato. Al Rifugio Maranza si trovano invece i sapori, spesso dimenticati, della tradizione locale (zuppa d'orzo, testina di vitello, maccheroncini al farro con porri, solo per citare qualche piatto), con un'attenta scelta delle materie prime acquistate direttamente dagli agricoltori locali ed una presentazione che ha poco a che spartire con i rifugi alpini come si intendono di solito, ma che si avvicina ad un ristorante di classe.
«Nessuna concorrenza - confermano i gestori all'unisono -. L'attrattiva dei singoli locali rappresenta un aiuto reciproco: succede spesso che chi pranza in Maranza magari la sera si fermi al Passo per un pizza».
Per quanto riguarda la tipologia della clientela, non mancano le sorprese: «Oltre al bacino di Trento e della Valsugana - riferisce lo chef del rifugio Paolo Betti - abbiamo molti clienti dal Veneto e dall'Emilia Romagna. Qualcuno di loro viene appositamente, altri sono di passaggio verso l'Alto Adige o la Val di Fassa. Le quattro camere a disposizione del rifugio hanno registrato quest'anno il tutto esaurito da inizio giugno a fine agosto». Paolo Betti non lo dice, ma molto del suo successo extra provinciale lo deve anche alla partecipazione ed alla vittoria nel Format di Sky «4 Ristoranti» condotto da Alessandro Borghese , un «talent» televisivo del 2015 che viene ancora replicato sul canale free di Sky TV8. «Noi lavoriamo molto con la Valsugana e la città - dice invece Roberto Debiasi , contitolare insieme al fratello Gianluca del ristorante al Cimirlo - con qualche passaggio di turisti tedeschi e olandesi, arrivati al Cimirlo per le escursioni o in bici e in moto per raggiungere i laghi dal valico». Un turismo «dolce» e di passaggio quindi, che da queste parti cerca soprattutto tranquillità e che, nel limite del possibile, andrebbe incentivato e valorizzato. «Molti clienti - aggiunge Debiasi - mi chiedono del forte Roncogno o dei camminamenti austroungarici sul Monte Celva. Non sarebbe male valorizzare questo patrimonio mettendo ad esempio un cartello esplicativo nella piazza del Cimirlo e non solo nei pressi di questi luoghi storici».
Anche qui, nonostante la legittima soddisfazione per una stagione super, i problemi naturalmente non mancano a cominciare dalla questione della viabilità. Oltre alla messa in sicurezza della strada per Maranza, esiste anche un grave problema di manutenzione per la strada che collega il Passo con Roncogno e la Valsugana. Dal Passo del Cimirlo in 3 chilometri di strada si raggiunge Roncogno e con altri 5 si arriva nel centro di Pergine Valsugana: un paio di chilometri in meno che per arrivare nel capoluogo e con tempi dimezzati a causa di traffico e difficoltà di parcheggio in città. La strada, sterrata e con qualche tratto in ciottolato, viene normalmente usata sia per raggiungere il Cimirlo e la Maranza da parte dei valsuganotti, sia per raggiungere Pergine ed i suoi centri commerciali dai residenti in Cimirlo e nella parte alta di Povo.
«Mentre la manutenzione della parte di strada sul territorio del comune di Pergine viene svolta regolarmente - conferma Debiasi - il tratto di competenza del Comune di Trento è praticamente abbandonato a se stesso, senza pulitura delle canalette né alcun riporto e consolidamento di materiale nei buchi che si formano dopo ogni temporale». Problemi da ripartire in parti uguali tra le circoscrizioni di Povo e Villazzano, affinché sollecitino il Comune su questi piccoli interventi in favore di tutta la comunità e anche per permettere la sopravvivenza di due realtà economiche comunque importanti.