Il parco di Roncafort sistemato dai profughi
A poco meno di tre mesi dall’inizio dei lavori che porteranno alla realizzazione del parco pubblico di Roncafort, una ventina di giovanissimi volontari - molti dei quali richiedenti asilo - hanno dato il via ad un programma di sistemazione dell’area verde e di realizzazione di un primo, minimale, arredo. L’obiettivo è quello di rendere lo spazio, fino alla scorsa settimana recintato ed in stato di abbandono, un punto di aggregazione aperto a tutta la popolazione, dove svolgere attività all’aperto durante il periodo estivo. Lanciata dal Csv (Centro servizi volontariato) del Trentino, con il patrocinio del Comune di Trento, proprietario dell’area, e di diverse associazioni locali, l’iniziativa, denominata «Ronca Camp» vuole essere un’occasione di rigenerazione e cura dei beni comuni, nonché un’occasione per rinsaldare la coesione sociale del quartiere, con un’occhio di riguardo nei confronti dei giovani della città.
Alla realizzazione del giardino - il cui sfalcio dell’erba ormai alta quanto una persona e la pulizia dai rifiuti abbandonati è stata effettuata dal personale esperto della cooperativa «Il Gabbiano» - contribuisco attualmente una quindicina di richiedenti asilo ed una decina di studenti delle scuole superiori. L’invito a contribuire, tuttavia, è aperto alla cittadinanza intera.
«La proposta - spiega la coordinatrice e ideatrice dell’operazione di recupero del’area Francesca Fiori, operatrice del Csv - ha trovato subito una grande adesione tra le associazioni locali, a partire da quelle che si occupano di fornire accoglienza ai migranti. Il nostro intento è quello di realizzare un luogo aperto alla popolazione prima ancora che inizino formalmente i lavori di costruzione del parco, cercando di coinvolgere quante più persone possibili nella manutenzione e nella cura dell’area».
Il progetto, a cui aderiscono l’associazione «Carpe Diem», la residenza Fersina, la cooperativa Kaleidoscopio, Atas, le fondazioni «Comunità solidale» e «Famiglia materna», è iniziato lo scorso lunedì, con l’avvio dei lavori di falegnameria per la costruzione dell’arredo urbano. Nell’arco di pochi giorni, i giovani coordinati da personale esperto dell’Ufficio politiche giovanili e del Servizio beni comuni, ha costruito mediante l’impiego di vecchi pallet dei tavoli, delle panchine ed un piccolo campo da calcio.
Per domani è prevista la conclusione dei lavori, mentre la sera avrà luogo il primo dei quattro appuntamenti settimanali di «Si alza il vento», che prevede una serata di musica (dalle 18 alle 22) all’interno del giardino.
«Ci auguriamo - ha quindi concluso l’assessore ai beni comuni Chiara Maule - che nel corso delle settimane si facciano avanti associazioni e comitati, oppure semplici volontari interessati a contribuire a mantenere vivo lo spazio per tutta l’estate».