Ecco il palazzo del vescovo marrone
Sorpresa per i Mercatini di Natale: in anticipo sul previsto, sono terminati i lavori di tinteggiatura delle facciate del Palazzo Ceschi, sede dell'Arcidiocesi di Trento, dai trentini chiamato abitualmente «la Curia».
Iniziati nel maggio scorso, i lavori di restauro delle facciate spiccano decisamente per il cambio di colore che ora è tornato ad essere quello originale, cioè il marrone.
L’intervento ha riguardato tutte le facciate dell’edificio, ricostruito in stile neorinascimentale tra il 1872 e il 1873 dai fratelli Ceschi di Santa Croce su progetto dell’architetto Ignazio Liberi che reimpiegò il portale dell’edificio preesistente. A rendere urgente il restauro, progettato dall’architetto Ivo Fadanelli nel 2011 e condotto d’intesa con l’architetto Fabio Campolongo per la Soprintendenza Beni Culturali, sono state le conferme sull’avanzato stato di degrado delle facciate con il rischio di distacchi degli intonaci, dei materiali lapidei e anche di alcuni elementi prefabbricati in cemento che coronano le facciate.
A rischio caduta anche gli elementi lapidei, di tre diversi tipi: dolomia, bianco di pila e soprattutto quel verdello di Trento, una pietra che per la sua composizione si presenta molto friabile, soggetta ad una continua esfogliazione.
L’intervento è costato 170 mila euro, finanziati in parte con i proventi dell’otto per mille.