Distributore a Trento Nord assaltato con la fresa, ma resiste
Tentato colpo dei ladri nel fine settimana al distributore Eni dell’Interporto: presa di mira la colonnina del self service, che però ha resistito. L’allarme è stato dato ieri mattina dai gestori della stazione di servizio. Alle 7, orario in cui sono arrivati per preparare l’attività (7.30 è l’orario d’apertura), si sono accorti che la colonnina che protegge la cassaforte era stata in parte divelta. «Con una fresa hanno cercato di tagliare la porta della cassaforte dell’accettatore dei pagamenti - spiegano all’Eni dell’Interporto - Ma la colonnina ha resistito grazie ai chiavistelli che sono all’interno».
Nonostante l’impegno che i ladri ci hanno messo - e che è testimoniato dai parecchi danni alla colonnina - il colpo è sfumato. Non è chiaro se i malintenzionati siano stati costretti a lasciare «il lavoro» a metà perché disturbati dall’arrivo di qualcuno, o se abbiano desistito perché incapaci di scassinare la cassaforte.
Non è chiaro a che ora siano entrati in azione. I gestori hanno lavorato fino alle 19 di sabato. Da quel momento in poi è entrato in funzione il self service. «Abbiamo avuto un black out con le telecamere, dunque al momento non sappiamo quando sia avvenuto il colpo» spiegano al distributore. I ladri potrebbero avere agito già tra sabato e domenica, anche se è più probabile che siano entrati in azione la notte successiva contando su un bottino più consistente visto il via vai di auto per il rifornimento. Nessuno dei clienti si sarebbe accorto del danneggiamento alla colonnina, o comunque non ha ritenuto di segnalarlo a polizia o carabinieri, anche perché non si è verificato alcun malfunzionamento alle pompe: il carburante veniva erogato normalmente.
Lo scorso settembre i ladri aveva colpito ad un altro distributore Eni, lungo la tangenziale, a Trento sud. Avevano aperto la colonnina del self service con la mola a disco, facendo scattare l’allarme. Se ne erano andati con pochi soldi, meno di una decina di euro, ma i danni erano stati pesanti, quantificati in circa 4mila euro: prima di entrare in azione, avevano tagliato i fili elettrici mettendo fuori uso le telecamere.