Capodanno cinese in piazza, un grandissimo successo
Per la prima volta anche Trento ha festeggiato il Capodanno cinese, organizzato in piazza Dante dal Centro Studi Martino Martini, gesuita trentino del ‘600 pioniere dei rapporti tra Cina e Occidente.
La realizzazione è frutto della collaborazione con il Coordinamento Teatrale Trentino e l’associazione Alteritas.
All’ombra della statua che celebra il padre della lingua italiana, si sono raccolte circa trecento persone, che hanno assistito ad una delle più significative e antiche espressioni della cultura tradizionale cinese: la Danza del drago e del leone, inscenata dall’Italy Lion and Dragon Dance. L’evento, organizzato con il patrocinio del Comune e della Provincia autonoma di Trento, ha coinvolto anche la comunità cinese del Trentino, che è composta da 1210 persone residenti in tutta la provincia, 623 maschi e 587 femmine, pari al 2,6% del totale della popolazione straniera. Circa 300 cinesi vivono nel capoluogo.
«Per la prima volta siamo riusciti ad organizzare a Trento un’attività tipica del Capodanno cinese, che è iniziato il 5 di febbraio ma dura quindici giorni, quindi siamo ancora nel periodo festivo chiamato ‘Delle lanternè», Spiega Marcella Orrù, del Centro di ricerca universitario Martino Martini. La leggenda identifica il leone originariamente come animale salvatore di villaggi infestati da mostri e di grandi disgrazie, poi come sinonimo di abbondanza, benessere, fortuna e prosperità, mentre il drago, l’animale più sacro, era l’emblema stesso dell’imperatore, emanazione divina e simbolo di forza e benevolenza.
La festa è stata un grande successo, con centinaia di persone, e moltissimi trentini che hanno portato anche i bambini per assistere allo spettacolo.