Il Consiglio comunale approva l'abolizione della legge Merlin: sì case chiuse, la sinistra si spacca
Il Consiglio comunale di Trento ha impegnato a larga maggioranza il sindaco Alessandro Andreatta a sollecitare il Governo nazionale affinché abolisca la legge Merlin, che nel 1958 portò alla chiusura delle case di tolleranza in Italia. Il via libera alla proposta, avanzata con due ordini del giorno differenti dal gruppo Movimento 5stelle (M5s) e Lega Nord, ha visto il voto favorevole di buona parte degli esponenti di opposizione e di molti consiglieri del centrosinistra, mentre il primo cittadino ed il vicesindaco Mariachiara Franzoia con delega alle politiche sociali hanno preferito astenersi, evitando anche di dare indicazioni di voto. Unica contraria a tutti i punti contenuti nei due documenti, che prevedono anche una nuova regolamentazione del fenomeno della prostituzione allo scopo di legalizzarlo e normarlo sull’esempio di quanto avviene in diversi Paesi europei, è stata la consigliera Antonia Romano (L’altra Trento a sinistra), che ha rilevato la presenza di quello che ha definito come un disegno «lesivo della dignità della donna» all’interno delle mozioni.
Al contrario, secondo i proponenti - i primi firmatari delle mozioni sono rispettivamente il consigliere Andrea Maschio (M5s) e Vittorio Bridi (Lega Nord) - la legge attuale non si è dimostrata sufficiente nel reprimere i fenomeni di sfruttamento della prostituzione e nel tutelare le vittime di tratta, anche nel caso di minorenni. «Crediamo sia opportuno che la nostra città dia un’indicazione a livello nazionale - ha spiegato Maschio - perché vi sono decine di appartamenti in cui la prostituzione avviene sia in modo volontario, sia per sfruttamento. Non possiamo continuare a girarci ipocritamente dall’altra parte, ma dobbiamo fare qualcosa per aiutare le vittime».
L’approvazione dei due documenti, con lo stralcio o la bocciatura dei punti relativi alla riapertura delle case chiuse (all’interno di quello presentato dal M5s si proponeva l’insediamento di un’attività di «meretricio» presso l’hotel Panorama di Sardagna), è arrivata dopo un lungo confronto, dal quale sono emerse posizioni contrastanti all’interno della stessa maggioranza. Nella maggioranza, favore dei documenti ha votato tutto il gruppo del Patt e una parte dei consiglieri di Futura Trento (un assente, due astenuti, due volte a favore Vanni Scalfi, Bungaro ha votato il punto 2 della mozione 5 Stelle), mentre nella maggior parte dei casi i consiglieri del Pd si sono astenuti, con alcune eccezioni.
Sulle commissioni, infine, si è deciso di assicurare la parità dei componenti in tutte eccetto urbanistica e bilancio, con 3 presidenze alla maggioranza e 3 all’opposizione.