Al Bondone Green Day la "carica" delle 500 bici guidate da Francesco Moser
Il bilancio - numeri alla mano - lo traccia Elda Verones, direttrice dell’Apt Trento - Monte Bondone - Valle dei laghi: «Solo tra le 9.30 e le 13.00 abbiamo avuto qui sul Monte Bondone oltre 500 bici».
La terza edizione del Monte Bondone Green Day (strada Sardagna-Vason-Rocce Rosse chiusa ai mezzi a motore dalle 9.30 alle 15) è stata una manna per gli appassionati delle due ruote: salire da Trento al Vason su una strada chiusa al traffico a motore per oltre cinque ore è un’esperienza di qualità della pedalata che molti appassionati non si sono lasciati sfuggire. Da soli o in compagnia.
Mino, 43 anni, di Trento, si concede una merenda al bar, dopo la salita in solitaria: «Quest’anno ho fatto anche il Manghen per aspettare il Giro d’Italia. Faccio 7-8.000 km di salite in bici. Ho approfittato della chiusura al traffico. Il primo tratto, a Sardagna, è il più duro». In 22 sono saliti invece da Villafranca di Verona, iscritti al Gruppo San Giorgio di ciclisti amatoriali: «Siamo 17 uomini e 5 donne. 18 bici tradizionali e 4 e-bike. Abbiamo lasciato la macchina a Nomi, siamo saliti da Candriai e scendiamo da Garniga-Aldeno. Abbiamo saputo dai social della strada riservata ai ciclisti».
Remo, di Cadine, 66 anni, è entusiasta: «In agosto in giro c’è traffico. Qui è un paradiso. È la nostra amata montagna. Ho impiegato un’ora e mezza. Con la mia bici – sorride – ho passato via quelli con la e-bike!». Sono di Calavino e hanno lasciato la macchina a Cadine i quarantenni Claudio e Ida, con la figlia undicenne Linda, saliti in mountain bike elettrica. Favorevoli o contrari a una funivia per il Bondone? La coppia ha opinioni divergenti: «Per me sì – dice convinto Claudio – così in inverno si sale con quella e non si prende la multa per divieto di sosta». Ida, invece, preferisce il Bondone di oggi. Francesco e Rita sono una coppia di turisti livornesi: «Abbiamo fatto tre giorni qui a Norge. Ci piace molto. Conoscevamo già la Val di Fassa. Iniziativa lodevole il Green Day. Se saremmo disposti a pagare 10-15 euro per arrivare qui in funivia da Trento? Certo!».
Luciano Detassis, invece, passeggia a piedi. È residente per metà anno sul Bondone, a Prà de la Fava, ed è convinto che «più della funivia serve riqualificare alcuni alberghi». Lungo la passeggiata che porta al parcheggio Rocce Rosse, Francesco di Bergamo e compagna trascinano un trolley sull’asfalto: «Abbiamo fatto qui una notte, in un hotel con centro benessere. Abbiamo lasciato la macchina alle Rocce Rosse sapendo che questa domenica la strada veniva chiusa al traffico. Molto bello. Io scio in Val Seriana ma ho visto buoni impianti per l’inverno».
Al posto di blocco della polizia locale alle Rocce Rosse gli agenti spiegano ai turisti in macchina e moto le ragioni della chiusura della strada e l’itinerario alternativo da Lagolo: «Capiscono e accettano di buon grado – raccontano – e se qualcuno deve arrivare solo al Vason, senza scollinare, magari per scaricare il parapendio, lo lasciamo passare». Il Bondone Green Day ha previsto in piazza a Vason l’esposizione di veicoli elettrici, l’allestimento di colonnine di ricarica elettrica per bici e auto, un talk show di Dody Nicolussi con Francesco Moser, salito in bici elettrica con una trentina di compagni di pedalata; la salita in skiroll con i campioni della nazionale russa, qui in ritiro; un trekking da Candriai, con accompagnatore di territorio, per 9 km e due ore di percorrenza; tiro con l’arco e tiro a segno alla partenza della seggiovia per il Palon; menù Green Day nei locali del Bondone e laboratori e giochi al Giardino Botanico delle Viote, mentre a Vason, Arianna, della didattica del Muse, ha fatto giocare i visitatori a un memory sui ghiacciai alpini (purtroppo) in ritirata.