Candidati sindaco a Trento Grisenti lancia Silvia Zanetti nel "polo centrista"
Silvano Grisenti ha deciso. A Trento, in vista delle comunali del 3 maggio, la sua Progetto Trentino entra nel polo centrista sotto le insegne della lista “Si può fare”, rinunciando al proprio simbolo.
Ieri, nel tardo pomeriggio, l’ex assessore provinciale ed ex numero uno di A22, fondatore e leader di Progetto Trentino, ha partecipato alla conferenza stampa di “Si può fare“ e ha sostenuto con convinzione la candidatura a sindaca di Silvia Zanetti (ex Civica Trentina). Dopo Ianeselli (SìAmo Trento, centrosinistra più Patt), Alessandro Baracetti (centrodestra) e Filippo Degasperi (Onda Civica), la partita per la poltrona di Palazzo Thun, quindi, si arricchisce di una contendente al femminile.
Silvia Zanetti è avvocata e fondatrice e direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Trento. Nel 2014 ha dato vita al Comitato Trento Sicura. «Il mio obiettivo è dare voce ai tanti silenziosi e tanti elettori delusi da promesse non mantenute da altri. Sono una donna, madre, professionista e lavoratrice autonoma ma non sono una femminista aggressiva», ha detto di sé. La Zanetti si fa interprete di un mix di tradizioni: civica, popolare, autonomista. Il programma? Per ora alcuni macro-temi: una città più sicura e meno degradata («Il Comune non è lo Stato o la Provincia, ma può attuare strumenti preventivi, girare nei quartieri, ascoltare la gente, fare pressione per trovare soluzioni»), una città più attrattiva e vivace culturalmente («Ci si è adagiati su quanto fatto»), una burocrazia più snella che non schiacci il volontariato, il senso di comunità e la partecipazione. Un progetto alternativo al centrosinistra, è stato sottolineato.
Il che apre allo scenario di una corsa solitaria di “Si può fare” al primo turno (forse con una lista d’appoggio della nuova Dc-Udc-Nuovo Cdu e centro popolare di Renzo Gubert, se si riuscirà a trovare i candidati) ed eventuale appoggio al centrodestra al secondo turno, se necessario. E Silvano Grisenti, a precisa domanda, ha assicurato fedeltà alla coalizione ora al governo della Provincia e in cui Progetto Trentino esprime il vicepresidente Mario Tonina. «Noi siamo nell’alleanza con il centrodestra per cambiare questa terra - ha spiegato Grisenti - e ho detto agli alleati che non siamo in antitesi al centrodestra ma su Trento abbiamo fatto una scelta diversa».
Non sembra, però, una linea politica estemporanea e circoscritta, perché Grisenti ha anche aggiunto che una proposta centrista va costruita anche in ottica provinciale, parlando esplicitamente delle non vicinissime elezioni provinciali del 2023. «Non è un’utopia - ha aggiunto Grisenti - anche se in politica un pizzico di utopia serve. Nel 2003, dopo la vittoria della Margherita, pensammo alla Casa dei Trentini. Ecco, ora serve riprendere quel progetto. Dando voce alle persone senza casa politica, a disagio sia nella destra che nella sinistra».
Intanto per Grisenti la priorità è risvegliare Trento dal torpore e ridare senso di appartenenza ai suoi abitanti, schiacciati dagli oneri amministrativi che “uccidono la comunità”. «L’ambizione è partire dal capoluogo per portare questo progetto a livello provinciale, sul traguardo del 2023», ha detto senza giri di parole Grisenti. Renzo Gubert, ex senatore, ha evidenziato la necessità di un’area politica che dia ospitalità a chi ama la famiglia, la tutela della vita, a chi crede nell’Europa e alla democrazia partecipata, ma non trova questi ingredienti tutti da una parte politica. «Visto che le comunali prevedono il ballottaggio e il proporzionale, noi facciamo questa proposta coraggiosa e alternativa all’elettorato, anche se sappiamo che non è facile», ha ammesso Gubert. «Con la Civica di Borga e con Progetto Trentino noi popolari siamo già compagni di strada da tempo. Non è un’alleanza improvvisata», ha aggiunto. In sala già presenti alcuni candidati di “Si può fare”: Eugenio Oliva (consigliere comunale di #inMovimento, ex Progetto Trentino), Samuela Calliari, Giuseppina Coali, Luca Groff, Alessandro Matonti, Mauro Sarra.