Non solo libri all'Ancora, nello storico "Artigianelli" in vendita prodotti tipici
Entrare in libreria per comprare un libro e uscire con un barattolo di marmellata. Questo vi può capitare nella storica libreria "Ancora" di Trento, dove è stato da poco aperto uno spazio dedicato ai prodotti alimentari e artigianali trentini a chilometro zero. Si apre così un nuovo capitolo, ricco di prospettive, per la libreria più antica di Trento, aperta nel lontano 1890 col nome "Artigianelli", e diventata nel tempo un punto di riferimento culturale per tutto il nord-Italia, tanto che alcuni anni fa è stato aperto un punto vendita "Ancora store" anche a Milano.
Il cambiamento era nell'aria da mesi, spiega il libraio Alvaro Tommasini: «C'era già da tempo l'idea di ampliare l'offerta al pubblico, poi visto che in aprile abbiamo riorganizzato la libreria, spostando tutti i libri al piano superiore, ci siamo trovati con tutto lo spazio delle sale inferiori libero - dove prima erano esposti libri per ragazzi e la manualistica - e abbiamo dunque pensato di dedicare questo spazio a prodotti tipici Trentini. Così ci siamo rivolti all'Associazione Artigiani del Trentino e alla Confederazione Agricoltori, mettendo a disposizione dello spazio da utilizzare come vetrina per i loro prodotti, ed abbiamo avuto una buona risposta. Si tratta soprattutto di piccole attività locali della zona: abbiamo produttori di prelibatezze alimentari come marmellate, miele, dolci, vino e birra biologica, ma non solo, anche creme alle erbe e candele. Mentre sul fronte artigianale abbiamo anche un falegname che ci fornisce orologi, taglieri e altri oggetti in legno, una piccola sartoria che invece propone tappetini da meditazione e cuscini, e poi molto altro ancora».
Non si tratta di una novità nel circuito delle librerie, anzi, negli ultimi anni sono molte le catene che hanno optato per un aumento dell'offerta, che vada oltre ai prodotti cartacei, come "l'Ancora store" di Milano, gemello di quello trentino, che ha aperto un bar all'interno della libreria. Il motivo non sarà dunque che in questa epoca digitale i libri stiano perdendo la loro attrattività: «No, non penso - risponde Alvaro Tommasini - sono tante le librerie che vivono solo di libri e potremmo andare avanti anche noi senza problemi. Non è solo business, ma anche la volontà di offrire alla città di Trento e ai turisti che passano dei prodotti in più per valorizzare le realtà locali del territorio».