Luminarie, arte, spettacoli e casette per bar e negozi Ecco come sarà Natale
Luci. Musica. E una pluralità di iniziative per dare un'anima alla città di Trento. Dalle parole ai fatti, anche se l'impegno è e sarà gravoso, per dare al capoluogo, a chi ci vive e ai turisti che, Covid permettendo, lo vorranno visitare, la possibilità di vivere un Natale diverso. Più intimo e più di comunità, lo definisce Elisabetta Bozzarelli, assessora al turismo che, assieme al collega Roberto Stanchina (attività economiche) è al lavoro per mettere in campo un'alternativa ai mercatini di Natale.
Assessora Bozzarelli, quali iniziative ha intrapreso il Comune dopo l'annuncio del sindaco che quest'anno non ci saranno le tradizionali casette dei mercatini di Natale?
«Abbiamo costituito il tavolo "Trento verso il Natale" che si riunisce ogni venerdì: la prima riunione è stata venerdì scorso».
Chi vi partecipa?
«Tutte le categorie: Trentino Appartamenti, gli albergatori dell'Asat, l'Associazione commercianti al dettaglio, Assoartigiani Trento, Confindustria Trento, Confesercenti, l'Associazione pubblici esercizi del Trentino, l'Associazione ristoratori... E, naturalmente, l'Apt. L'obiettivo è una progettualità condivisa, passo passo».
Qual è l'intendimento di fondo?
«Se ci saranno spazi di apertura allo scadere dell'ultimo Dpcm, il 24 novembre, li valuteremo. Ma intanto partiamo dall'esistente, dalla raccomandazione data di stare a casa il più possibile, e dal fatto che non ci potrà essere il flusso di turisti cui siamo abituati per le casette in piazza Fiera e negli altri angoli. Quel modello non è oggettivamente replicabile, ma serve in tutti i modi aiutare le categorie nel momento della crisi. Ecco perché si punta a un Natale più di comunità, per mantenere viva la speranza, come cittadini e come amministratori».
In concreto, cosa state pensando di fare?
«Puntiamo ad un turismo esperienziale. Al turista diciamo: qui trovi una città credibile, sicura, che ti mette a disposizione le sue bellezze, come la rete museale. Una esperienza più intima, meno di massa. Meno consumistica. Uno potrà decidere, ad esempio, di passare un'ora al Muse, o nella piazza Duomo illuminata in un modo unico, ed avere un servizio di geolocalizzazione, via web, per trovare il ristorante o il bar più vicino».
Quali iniziative saranno attivate?
«Dal 21 novembre ci saranno le luminarie in ogni via del centro. E in piazza Duomo ci sarà una illuminazione particolare, con la tecnica del Proto-mapping: la Torre Civica, Palazzo Pretorio e la cattedrale saranno illuminati da una luce calda che ne metterà in risalto l'anima, pietra, fessure, rosoni. E ci sarà, contemporaneamente, una filodiffusione musicale. Gli artisti coinvolti sono Casillo e Detassis».
Canti natalizi?
«Stiamo pensando ad una composizione ad hoc. In piazza Duomo sarà poi collocato il tradizionale abete alto 18 metri, e lo stesso si farà in piazza Dante».
Altre iniziative in cantiere?
«Nelle vie attorno al Giro al Sass e nella omonima piazzetta ci saranno le "Luci d'artista", proposte dal Consorzio Trento iniziative. Saranno posizionate delle scritte luminose con le parole della canzoni popolari trentine, come 'Ndormenzente popin ... Per dire, appunto, che la luce non è solo abbellire a festa la città, è trasmettere speranza. È dire, in questo momento, che assieme possiamo farcela».
Sarà coinvolta anche piazza Santa Maria?
«Sì, con il bosco incantato per i bambini: piante, luci, pannelli che rappresentano gli animali della foresta. Per allestirlo, è al lavoro una società incaricata, con la collaborazione preziosa del Servizio ripristino della Provincia».
E l'ipotesi di "capanne", cioè di strutture in legno da collocare davanti a bar e negozi?
«Ci sta lavorando l'assessore Stanchina. Quelle in dotazione all'Azienda forestale saranno messe a disposizione dei sobborghi. Già ora, nei plateatici dei bar è possibile piazzare piccole strutture per servire cioccolata calda o vin brulè, nel rispetto delle regole di prevenzione, quindi stando seduti al tavolo per la consumazione. Più in dettaglio, ci confronteremo con gli operatori nel prossimo incontro del tavolo. Ma c'è anche l'aspetto culturale...».
Vale a dire?
«La cultura è un settore in particolare sofferenza. L'idea è di attivare una call , di individuare chi è disposto a leggere una poesia, a realizzare una scultura, a proporre un flash-mob... E di farlo trovando ospitalità presso bar, ristoranti, negozi della città, creando così un intreccio virtuoso di opportunità diverse, tra attività culturali e attività economiche. Lo si può fare nel rispetto dei protocolli necessari, in piena sicurezza».