Chiusura delle scuole, Merler attacca Ianeselli: "Non sa cosa sia un lavoro", e lui risponde per le rime: "Sa solo insultare"

TRENTO - E' uno scontro aspro e diretto - non nell'aula del Consiglio comunale, ma su Facebook - quello fra il consigliere ed ex candidato sindaco Andrea Merler ed il sindaco Franco Ianeselli sul tema della chiusura delle scuole. 

A dare fuoco alle polveri l'ex Presidente del Consiglio che ha scritto: "Ho letto che il #sindaco di Trento Franco Ianeselli vorrebbe #chiudere le #scuole. Per fortuna la competenza è del Presidente Maurizio Fugatti, che sta giustamente facendo l’impossibile - con l’assessore Mirko Bisesti, per mantenerle aperte. In precedenza il Sindaco sindacalista aveva invitato i dipendenti e cittadini a non utilizzare i buoni pasto nei ristoranti. Forse, non avendo mai dovuto lottare per un salario, non si rende conto che i cittadini normali - per vivere - devono svolgere un’attività, evidentemente a lui sconosciuta, quale il lavoro. 

Oltre a ciò la scuola in presenza non è solamente un diritto, ma un importantissimo fattore sociale e culturale, per la positiva crescita dei nostri figli".

Dura e argomentata la risposta di Ianeselli: "Dispiace che il consigliere comunale Andrea Merler non sappia proprio argomentare senza insultare (la vicenda dei “sudici sudisti” docet). E dispiace ancora di più il fatto che il consigliere di centrodestra butti in caciara una questione drammatica, cercando forse un qualche ritorno politico. Non lo seguirò su questa strada, ma a scanso di equivoci faccio solo alcune precisazioni.


- Il Comune di Trento per garantire l'apertura dei nidi sta pagando di tasca propria i tamponi al personale. Assicurare alle famiglie un servizio che è essenziale significa anche lavorare per la sicurezza: altrimenti non si tratta di un servizio, ma di un azzardo. Aggiungo che la Giunta sta ragionando sui modi in cui il Comune può dare il proprio contributo alla campagna vaccinale.

- Sappiamo bene che ha poco senso chiudere le scuole e lasciare aperto tutto il resto: si rischia infatti di rinchiudere in casa gli studenti la mattina per poi vederli sciamare a gruppi il pomeriggio in giro per la città.

- Resta il fatto che la situazione è grave, tanto che il Cts (Comitato tecnico scientifico) ha parlato non solo di scuole chiuse, ma di nuovo lockdown. È una misura che nessuno desidera, come nessuno vuole tornare a contare i 20 morti di Covid al giorno dello scorso aprile né far collassare i nostri ospedali. Nessuna precauzione è eccessiva per salvare vite umane".

comments powered by Disqus