Troppa vegetazione spontanea, il Doss Trento è da valorizzare
Ripristinare prima della bella stagione il punto panoramico sulla città, garantire una sistemazione continua dei sentieri che conducono alla cima della collina da Piedicastello e valorizzare i resti della basilica paleocristiana.
TRENTO. Ripristinare prima della bella stagione il punto panoramico sulla città nello spazio antistante i quattro obici posizionati sul Doss Trento, garantire una sistemazione continua dei sentieri che conducono alla cima della collina dall'abitato di Piedicastello e valorizzare i resti della basilica paleocristiana.
Lo chiede, attraverso un documento licenziato all'unanimità, il consiglio circoscrizionale del Centro storico-Piedicastello, che, in vista dell'attesa ripresa del comparto turistico e della possibilità di promuovere nuovamente iniziativa di "trekking urbano", richiama l'attenzione dell'amministrazione comunale su una zona del capoluogo particolarmente importante dal punto di vista storico e culturale.
Secondo quanto riportato dall'istituzione di zona, nel corso degli ultimi tempi è mancata una manutenzione ordinaria che permettesse di mantenere in ordine sia i tracciati di accesso al sito, sia le aree boschive, che in molti casi hanno preso il sopravvento sugli ampi spazi di prato presenti sulla sommità del rilievo. A farne le spese è stata soprattutto la vista che si gode dalla cima del Doss Trento, attualmente preclusa dalla vegetazione spontanea.«Il documento chiede anzitutto di sistemare lo spazio antistante ai quattro obici della seconda guerra mondiale, peraltro appena restaurati, dove gli arbusti hanno coperto completamente la vista dal punto panoramico - ha spiegato il presidente della circoscrizione, Claudio Geat - Con l'occasione, si chiede anche una sistemazione complessiva dell'area, che rientra a pieno titolo all'interno del programma di ripresa delle attività culturali in città. Attualmente, si rileva la necessità di alcuni piccoli interventi, tra cui la pulizia delle vie di accesso, dove si osservano arbusti, piante ammalate oppure schianti di rami che potrebbero rappresentare un pericolo per le persone in transito».
Proprio in merito all'area boschiva, il consiglio rileva la presenza di numerosi alberi in cattivo stato, anche per la presenza nella zona della processionaria sui pini neri, oltre alla diffusione ormai generalizzata di arbusti di alianto, una specie invasiva originaria della Cina e diffusa ormai in tutto il mondo. Si segnala anche la presenza di rifiuti urbani abbandonati lungo i sentieri e di danneggiamenti in alcuni punti delle reti di disgaggio a protezione della caduta massi, oltre a porre l'accento sulla necessità di sostituire alcuni manufatti in legno (come scalini e parapetti).
Infine, si chiede di sistemare anche la segnaletica relativa all'area archeologica. «Vi sono i resti di una basilica paleocristiana di grande importanza - ha concluso Geat - che appaiono quasi abbandonati. Sarebbe opportuno valorizzarli con una segnaletica e una tabella informativa».