Turismo a Trento, le idee del nuovo direttore Apt: «Città sempre più alpina. E la funivia per il Bondone»
Matteo Agnolin, 34 anni, laurea in Economia e Management, esperienze all’estero, ha le idee chiare: «Prima di tutto un’analisi dei flussi, poi sostenibilità, cultura e montagna»
TRENTO. Fare di Trento una vera città alpina. Obiettivo chiaro per Matteo Agnolin, 34 anni, di Trento, direttore di QC Terme di Pozza di Fassa, da ieri ufficialmente nuovo direttore in pectore dell'azienda di promozione turistica Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi. Ieri nel tardo pomeriggio la firma sul contratto (triennale) e l'incontro con il sindaco Franco Ianeselli. Dal primo luglio prossimo l'entrata in servizio, a sostituire Elda Verones, per dodici anni alla guida dell'azienda turistica del capoluogo.
Raggiante il presidente dell'Apt, Franco Aldo Bertagnolli ed entusiasta il nuovo giovane direttore, reclutato per concorso (prima scrematura e successiva selezione in una rosa ristretta) che ha sbaragliato la concorrenza di ben 200 candidati. «L'Apt è un ente in movimento - esordisce Bertagnolli - e a Tsm (Trentino school of management, ndr) avevamo commissionato un reclutamento di alto spessore e così è stato. Con Elda Verones ci lasciamo in modo positivo. Matteo Agnolin ha vinto un bando ambizioso, è il candidato giusto. Giovane, preparato, con esperienze professionali internazionali».
Se Elda Verones ha accompagnato e promosso la crescita di Trento come meta turistica autonoma, e non più solo di passaggio, come vera capitale culturale del rinascimento alpino, città dei festival e dei musei (con l'appeal glamour del Muse), ad Agnolin spetterà il compito di far crescere ancora i flussi turistici stranieri in città, con l'incognita del post-pandemia (nella speranza non ci siano recrudescenze pesanti). Prudenti ma determinate le sue prime parole, dopo la firma del contratto: «Sento aria fresca e nuova. Anche la giunta comunale è giovane. Elaboreremo al più presto - intendo nei primi 4-6 mesi del mio mandato - un'analisi dettagliata dei flussi turistici, da cui partire. Poi con il presidente e i soggetti coinvolti nella filiera turistica sarà la volta di mettere a punto un piano turistico strategico per Trento e il suo ambito, insieme a istituzioni, operatori, soci dell'Apt, esperti di Tsm. Trento è già, per la sua natura e per un turismo consolidato, città alpina. Ma dobbiamo farla diventare ancora più alpina».
Inevitabile il riferimento alla funivia per il Bondone. Sia Bertagnolli che Agnolin non hanno dubbi: «Dopo tante parole, è tempo di passare ai fatti. Sarà uno strumento fondamentale per pensare al turismo di Trento e del suo ambito per i prossimi anni. Accanto alla cultura, Trento ha tutta questa natura a portata di mano sull'uscio di casa».
Laurea in Economia e Management, esperienze di lavoro pluriennali a Londra, Francoforte e Milano (prima di approdare, due anni e mezzo fa, alle terme QC in Val di Fassa), conoscenza delle lingue, laurea magistrale e specializzazioni in turismo sostenibile, master in European Business, Agnolin sa che la sostenibilità è la chiave del turismo di domani: «Sarà sicuramente uno dei cardini del piano strategico. Ma, mi ripeto, valuteremo tutto insieme alla filiera turistica. Non calerò certo decisioni dall'alto. Valuteremo dati, flussi. Il mio sogno è vedere una Trento turistica che valorizza cultura e verde».
Dato che arriva dal mondo del wellness, Trento - gli chiediamo - dovrebbe avere l'ambizione di un centro benessere con saune, bagni turchi, piscine riscaldate come spesso avviene anche in piccole città in area di lingua tedesca, a cominciare dal vicino Alto Adige? «È un'idea interessante, ma anche su questo serve fare un'analisi attenta, basata sulle richieste dei turisti e degli operatori». Intanto presidente e direttore viaggiano già sulla stessa lunghezza d'onda sugli obiettivi a breve termine: «Ci aspettiamo un luglio e agosto ottimi come l'anno scorso. E dobbiamo lavorare al meglio, nonostante le insidie della pandemia, per non perdere ancora l’inverno».