Provincia / La polemica

Cascate d'acqua sulla vecchia strada dei Crozi durante i temporali, il Pd: "Quali lavori per la messa in sicurezza?"

Dopo i recenti temporali, che hanno riproposto la questione, il partito democratico torna alla carica della giunta: chiede se siano stati completati tutti gli interventi previsti e come mai durante i nubifragi venga ancora chiusa l'arteria (utilizzata come deviazione mentre prosegue il cantiere sul viadotto)

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TRENTO. Chiusa precauzionalmente durante i temporali, viste le cascate d'acqua che la invadono, la vecchia strada dei Crozi a Trento è di nuovo al centro delle polemica in consiglio provinciale.
 
La strada era stata risistemata come bretella in direzione Valsugana durante i lavori del cantiere in corso sul parallelo viadotto (che in questo periodo è aperto a una sola corsia). Poi è destinata, l'anno prossimo, a fine lavori, a diventare pista ciclabile.

Le cascate d'acqua sommergono la strada dei Crozi

L’ondata di maltempo di oggi pomeriggio ha messo a dura prova la tenuta della strada dei Crozi, alternativa al viadotto della Valsugana durante i lavori di manutenzione. Le cascate d’acqua hanno invaso la carreggiata.

 
Ma sulla sicurezza di quel tratto sotto le pareti rocciose è scontro politico e il Pd, dopo un'interrogazione di un mese e mezzo fa firmata Luca Zeni, ora torna all'attacco della giunta provinciale.

Scrive il Partito democratico del Trentino: "A seguito dei tanti e violenti temporali la vecchia “strada dei Crozi”, oggi utilizzata per deviare il traffico durante i lavori sul viadotto della Valsugana, presenta spesso grossi problemi per il traffico, con vere e proprie cascate d’acqua oltremodo pericolose.

 
Già il 23 giugno scorso Luca Zeni aveva interrogato la Giunta per sapere come intendesse affrontare questi problemi e, alcuni giorni dopo, aveva richiesto l’accesso agli atti per conoscere le valutazioni o i pareri espressi in proposito dal Servizio geologico della Provincia.
 
Dopo un lungo e faticoso iter, oggi siamo finalmente venuti a sapere che, visto il concreto il rischio di caduta massi sulla strada, si prescrive l’installazione per più di un chilometro di una rete paramassi di 5 metri di altezza.
 
Allora delle due l’una: se gli interventi di messa in sicurezza sono stati attuati vorremmo sapere perché la strada continui a essere chiusa in caso di temporali; se invece non sono stati attuati chiediamo sulla base di quale atto è stato possibile aprire l’accesso alla strada".

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