“Notti insonni per la movida”. Pronto l’esposto dei residenti nella zona di Santa Maria Maddalena
Nella piazzetta davanti al liceo Bonporti si ritrovano ogni sera centinaia di giovani. Il duro sfogo di chi vive nella zona: “Assembramenti che disturbano e attirano lo spaccio”. Ecco a chi verrà mandato il documento
DECISIONE Esposto in Procura
CRITICO Il titolare della Scaletta
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TRENTO. La sensazione dei residenti è di essere prigionieri a casa propria. Succede nella zona di Santa Maria Maddalena, dalle 22.30 alle 4 di notte: assembramento di giovani, musica sparata dalle casse sistemate in strada, voci alte che rimbombano fra i palazzi del centro. «Non riusciamo a dormire - confida un residente - Solo domenica, quando alcuni locali sono chiusi, c'è tranquillità, perché dal lunedì al sabato è caos tutte le notti».
È pronto un esposto, l'ennesimo: verrà depositato nei prossimi giorni in procura e inviato via pec per conoscenza a questura, Comune di Trento, polizia locale, carabinieri, Appa. Il termine "movida" non piace. Lo spiega una donna che, come altre persone del vicinato, preferisce rimanere anonima per il timore di ritorsioni e dispetti.
«Ma quale movida? Chi vive in centro come noi mette in conto che ci possa essere un certo movimento, ma non si può andare avanti con una situazione del genere. L'altra sera un uomo cercava di passare in mezzo alla folla con la sua Panda: ha suonato il clacson per far spostare la folla e si è ritrovato in balìa di un gruppo di giovani che si sono messi a spingere la macchina sui due lati come per ribaltarla. C'è chi, stufo di trovare al mattino il tetto della macchina pieno di bicchieri o bottiglie, ha deciso di lasciare l'auto in un parcheggio lontano da casa».
Nella "piazzetta" davanti al liceo Bonporti, tra via Santa Maria Maddalena, via Ferruccio e vicolo San Marco, la notte si radunano centinaia di persone. Bevono qualcosa, si fermano a parlare, trascorrono qualche ora di relax. «Fino alle 22.30 nulla da contestare. Se il Comune organizzasse concerti fino a mezzanotte, penso che nessuno fra i residenti avrebbe da ridire. Il problema è che il vociare e la musica si protraggono fino alle 4. Anche con finestre e imposte chiuse non si riesce a dormire - raccontano le persone che vivono nella zona - E gli assembramenti attirano lo spaccio». Il problema dunque è più vasto: da una parte il comportamenti di giovani che non rispettano il diritto altrui al riposo, dall'altro la criminalità. «Gli spacciatori arrivano sul tardi, con il monopattino. Li vediamo mentre vengono avvicinati dai clienti e si spostano nel vicolo per cedere la dose».
Proprio in vicolo San Marco avrebbero messo la loro "base", davanti alla porta di ingresso di un palazzo. «Per questo motivo ci sentiamo prigionieri a casa nostra: non è piacevole rientrare la sera e trovare quei giovani davanti al portone. Passi per gli adulti, ma come fa una ragazza a sentirsi sicura se deve far spostare quella gente quando rincasa? Di notte in questa zona vige l'anarchia, altro che movida». Le ordinanze del sindaco per mettere un po' d'ordine nelle serate estive sono cessate a fine agosto e in tre settimane la situazione pare essere peggiorata. «Ancor peggio che ad inizio estate, dopo il lockdown» dicono i residenti. Per molti è diventata un'amara abitudine scendere in strada al mattino con una bottiglietta d'acqua, per pulire la porta del palazzo e il marciapiede dalle tracce lasciate da chi ha scambiato la strada per un wc.