La fontana del Nettuno, da questa sera, è tornata a zampillare dopo due anni
Terminato l’intervento, che ha installato un nuovo sistema di depurazione dell’acqua, per prevenire le alghe e il danneggiamento della pietra. Ma gli zampilli sono meno «vigorosi»
TRENTO. Era a secco da due anni. Ma da oggi la fontana del Nettuno in piazza Duomo a Trento è tornata a zampillare.
Sono terminati infatti i lavori di installazione delle apparecchiature necessarie a proteggere la pietra e a prevenire concrezioni calcaree e formazione di alghe.
I tecnici hanno completato l’installazione dell'apparecchiatura dell’osmosi inversa e del sistema di controllo dell’acqua di ricircolo (centralina di controllo con sonde e pompe dosatrici). Infatti dopo la realizzazione dell’attuale impianto di trattamento dell’acqua (nel 1992 in occasione del primo restauro), si era assistito alla nuova formazione dei depositi calcarei.
Lo stesso fenomeno si è verificato dopo l’intervento di manutenzione straordinaria eseguito nel 2002, tanto che era stata avviata una campagna di monitoraggio dell’acqua per approfondire le cause del degrado.
Nel 2001 il sistema ad osmosi inversa, originariamente previsto, era stato sostituito con un addolcitore a scambio ionico. In occasione del recente restauro, ultimato nel dicembre 2020, sono emersi dubbi sull’efficacia dell’impianto di addolcimento nel contrastare il fenomeno della formazione di concrezioni calcaree sulle superfici lapidee.
Per motivi conservativi, di comune accordo con la Soprintendenza, prima di rimettere in funzione l’impianto idrico, è stato dunque ritenuto necessario apportare alcune modifiche all'impianto esistente, per garantire il controllo dell'acqua di vasca, riducendo il più possibile i depositi inorganici e la formazione di alghe.
Per ridurre nei limiti del possibile l’erosione è stato inoltre concordato di abbassare il livello dell'acqua all’interno del catino inferiore e di ridurre la pressione di uscita degli ugelli.
Per questo la fontana appare da oggi meno «zampillante». In compenso è dotata di un sistema di depurazione a osmosi inversa implementato con l’installazione di una strumentazione che consente il controllo del Ph e il dosaggio automatico del prodotto alghicida.
Il costo dell’intervento è stato di 15 mila euro.
IL VI(DEO: Il Comune spiega l'intervento