Abbattuti quattro grandi pioppi e un ginko in piazza Mostra, monta la polemica e deve intervenire Ianeselli
Il sindaco tirato in ballo sui social: ma era proprio necessario? E lui spiega per bene il motivo, finendo per ringraziare i trentini «così attenti al proprio verde urbano»
TRENTO. Non è passato inosservato, nel grande cantiere di piazza Mostra a Trento, l’abbattimento dell’intero filare di pioppi e di un bell’albero di ginko biloba davanti a castello del Buonconsiglio. E naturalmente sui social media sono scoppiate le polemiche: era proprio necessario?
Ha dovuto alla fine intervenire in persona i lsindaco Franco Ianeselli, a spiegare che sì, era necessario.
«I quattro pioppi abbattuti in piazza Mostra erano gravemente malati. Le radici – dice il sindaco – erano marcescenti, la stabilità precaria. Sottoposti lo scorso luglio alla prova di trazione da un tecnico esterno specializzato, hanno riportato un "coefficiente di resistenza" sotto la soglia dell'accettabile. E infatti sono finiti nella classe D, l'ultima, quella che prevede l'abbattimento per un semplice motivo: perché c'era il rischio concreto che si schiantassero al suolo al primo vento forte, tutt'altro che infrequente in questi ultimi anni».
Sono invece in salute i ginki, che tutti ammiriamo per l'incredibile esplosione di colore giallo-oro con cui illuminano le sere d'autunno. Ma ne manca uno. Ianeselli illustra: «Ne è stato tagliato uno, come peraltro comunicato fin dall'inizio dei lavori, perché era proprio al centro del futuro passaggio pedonale previsto dal progetto di riqualificazione di piazza Mostra. Un progetto che, è bene ricordarlo, amplia la superficie verde rispetto a quella attuale, cercando dunque di conciliare gli aspetti architettonici con quelli ambientali, non meno importanti».
La maretta è servita, e Ianeselli ringrazia tutti: «Siamo contenti che i cittadini di Trento si allarmino non appena vedono una pianta tagliata. È la prova che c'è una consapevolezza ecologica diffusa. A questo proposito, vi informo che è in corso il censimento di tutto il patrimonio arboreo comunale, fusto per fusto. Per ogni albero si fa una valutazione puntuale delle condizioni, della manutenzione necessaria, della sicurezza. Una volta terminato il censimento, potremo avviare anche noi il percorso per la redazione di un "Piano del verde" simile a quello adottato da molte città europee.
Intanto, continuiamo a piantare alberi, come abbiamo fatto giorni fa a Canova, dove sta nascendo un bosco urbano, o al parco di Gocciadoro o ancora a Sopramonte, dove sono stati piantati i mille abeti per i nuovi nati di quest'anno. Certo, c'è sempre da migliorare. Oggi l'esigenza più pressante è quella di pensare a ridurre le isole di calore in città. I lavori sono in corso».