Nuovo ponte di Ravina: dallo Stato finanziamento di 10 milioni, quello vecchio verrà demolito
L’opera riconosciuta nel Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico: il nuovo manufatto non avrà piloni, per i ridurre i rischi delle piene dell’Adige
TRENTO. Il nuovo ponte di Ravina sarà finanziato quasi per intero dallo Stato. Il ministero della Transizione ecologica ha infatti assegnato 9.953.884 alla Provincia di Trento per la compartecipazione finanziaria dell'intervento relativo al «Rifacimento del Ponte di Ravina sull'Adige lungo la SP 90 - Destra Adige», un’opera di cui si parla ormai da anni.
Questi soldi sono relativi alla ripartizione dei fondi del «Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale».
Nell’ottobre scorso l’Agenzia provinciale per le opere pubbliche ha approvato, in linea tecnica, il progetto preliminare di rifacimento della struttura che ha un costo complessivo di 10,89 milioni di euro (di cui 7,97 milioni per lavori) che dunque verranno in gran parte coperti dal finanziamento statale.
Il progetto di rifacimento del ponte è firmato dall’ingegner Paolo Nicolussi Paolaz del Servizio opere stradali e ferroviarie della Provincia.
L’attuale ponte sul fiume Adige venne costruito nel 1963, tra la foce dell’Adigetto e quella del torrente Fersina, per collegare Ravina alla statale del Brennero e alla città. C’è però un problema: con le sue pile e le spalle posizionate all’interno dell’alveo del fiume, rappresenta una barriera al naturale scorrimento delle acque.
Col nuovo ponte, l’obiettivo è migliorare la sezione idraulica del fiume nel tratto di Ravina. Dopo la demolizione di quello esistente, il nuovo ponte sarà infatti realizzato senza spalle e pile in alveo. Gli eventi meteo degli ultimi anni, anche con trasporto di materiale solido, hanno evidenziato la criticità della struttura, considerato anche il fatto che Trento e tutta la sua piana resta una zona a rischio alluvioni e vanno dunque eliminati tutti i fattori che possono aumentare il rischio di esondazioni del fiume. Il nuovo ponte è stato progettato sulla base della quota che il fiume raggiunge con riferimento ad un tempo di 200 anni, con un franco idraulico che garantisce il deflusso di materiale in caso di piena.
Proprio per questo la Provincia di Trento è riuscita a fare rientrare questa opera tra quelle finanziabili con il Piano nazionale di mitigazione del rischio idrogeologico. Il progetto prevede che vengano realizzati anche nuovi collegamenti ciclabili e ripensati gli accessi esistenti, per evitare gli attuali, pericolosi attraversamenti a raso.