Ascensore verticale tra via Grazioli e Mesiano atteso per il 2026: entro quest’anno il progetto definitivo
Il programma del Comune per il collegamento con la collina. L’impianto utilizzerà luci led, ma niente fotovoltaico come a Cuneo: troppo impattante. La stazione a monte diventerà un belvedere sulla città, con possibile bar o ristorante
TRENTO. Entrerà in servizio prima il grande bypass ferroviario (12 km in galleria tra Trento nord e Mattarello sud, opera da 960 milioni di euro), o l'ascensore verticale per collegare via Grazioli e Mesiano, opera da 3 milioni di euro? L'inaugurazione è prevista nello stesso anno: il 2026.
Com'è noto, sono grandi, grandissimi, i dubbi che il progetto di Rfi-Italferr possa essere completato entro il 2026, come impone il Pnrr. Ma fin qui i progettisti hanno rassicurato: si può fare. Per l'ascensore, invece, la certezza è che ci vorranno, salvo in inciampi, altri quattro anni.
La comunicazione è arrivata in consiglio comunale, a metà settimana, con la risposta data dal vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, Roberto Stanchina, ad una interrogazione a risposta orale di Michele Brugnara che ha chiesto lumi sull'ascensore panoramico di Mesiano, sull'avanzamento dell'iter, sulle valutazioni circa l'efficientamento energetico dell'impianto e sul belvedere sulla città di Trento.
Stanchina si è appoggiato alla risposta preparata dall'ingegner Bruno Delaiti, dirigente del Servizio opere di urbanizzazione primaria. «Per quanto riguarda la tempistica» spiega Delaiti «si comunica che è prevista per il mese di ottobre l'approvazione del progetto definitivo, completo di concessione funiviaria, in giunta comunale, con avvio delle procedure di appalto integrato entro il corrente anno. Nel 2023 è previsto l'appalto con inizio lavori nel corso del 2024 e la fine lavori nel corso del 2026».
Piaccia o meno, questi sono i tempi di realizzazione. Brugnara, nel question time, ha evidenziato altri aspetti, ponendo tra l'altro il tema dell'efficientamento energetico e della qualità architettonica delle due stazioni a valle e a monte dell'ascensore. Per il primo tema, il consigliere del Pd ha fatto riferimento all'ascensore panoramico nel comune di Cuneo (nella foto) e all'impianto fotovoltaico a servizio dello stesso, realizzato nel 2020, che garantisce il 54% dell'energia utilizzata.
Altri quesiti sono relativi al percorso pedonale e ciclabile di 300 metri a monte, ai collegamenti con la futura ciclopolitana e la rete degli autobus, al belvedere sulla città con possibile bar ristorante, al raccordo con il parco didattico del liceo Galilei, alla custodia delle biciclette. Dalla risposta punto su punto di Stanchina e Delaiti, emergono alcuni dettagli progettuali. L'impianto utilizzerà luci a led per ridurre i consumi, ma niente fotovoltaico, ed essendo l'ascensore inclinato inserito in area d tutela paesaggistica-ambientale, annota Delaiti, «si nutrono forti perplessità sull'impatto che tale tipo di impianto (vedere proprio il caso Cuneo) ha verso l'ambiente circostante».
Quanto alle due stazioni, lo studio architettonico è in corso di stesura. Il percorso pedonale e ciclabile sarà in gran parte su passerella e non può essere realizzato su livelli sfalsati. Delaiti precisa che la larghezza netta complessiva sarà di 4 metri, 1,50 per il percorso pedonale e 2,50 per quello ciclabile, suddiviso con linea di mezzaria a due corsie da 1,25 metri, libere da ostacoli.
Nel Pnrr, per la mobilità ciclabile, sono inserite sia la ciclabile di via Grazioli e viale Bolognini, sia il collegamento da Mesiano alla ciclabile della Valsugana. Cicloparcheggi non sono previsti: dovranno eventualmente essere finanziati ad hoc. Sono invece previste delle rastrelliere per le bici presso la stazione di valle dell'ascensore. E la stazione di monte diventerà di fatto un belvedere sulla città. Qui, per insediarvi un'attività economica, l'Università valuta la ricollocazione del servizio di ristorazione esistente.
E il collegamento con il parco del liceo Galilei? «Non è previsto, ma è sicuramente auspicabile» spiega Delaiti «con un intervento della Provincia, proprietaria dell'area».