"I bar del centro debbono chiudere alle 22", il Comitato anti-movida all'attacco
La richiesta sarà presentata al Comune nel primo incontro di monitoraggio previsto dal protocollo, ma i residenti non demordono: oltre a Santa Maria Maddalena, proteste estese da via Calepina a piazza d’Arogno alle Albere. Cioé dovunque ci siano giovani
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TRENTO. Locali del centro aperti al massimo fino alle 22, con l'eccezione del venerdì e del sabato quando la chiusura può slittare alle 23. Una esagerazione? Non proprio. «È l'unica soluzione per riuscire a riposare la notte» evidenziano le persone che vivono nella zona di Santa Maria Maddalena e che, attraverso i due rappresentanti designati, proporranno l'adozione dei nuovi orari nella prima riunione dell'organo di monitoraggio previsto dal "Regolamento per la convivenza tra le funzioni residenziali e le attività economiche", documento che prevede anche la patente a punti per gli esercizi di somministrazione di alimenti e di bevande.
Giovedì si terrà il primo confronto, al quale è prevista la partecipazione del sindaco Franco Ianeselli, del comandante della polizia locale Luca Sattin, di un membro della maggioranza e di uno di minoranza del consiglio comunale (designati dalla Commissione per il bilancio, le attività economiche e gli affari generali), di due rappresentanti delle associazioni di categoria e di altrettanti giovani che interverranno a nome degli studenti.
Tra l'altro, gli orari di chiusura proposti dai residenti non sono una boutade: sono contenuti nel Regolamento per la convivenza, al punto 9 in cui si specifica che il sindaco può disporre - sulla base della documentazione sia di carattere urbanistico che di ordine pubblico e sicurezza urbana - l'apertura delle attività commerciali dalla domenica al giovedì dalle 6 del mattino alle 22, e il venerdì, il sabato e i prefestivi dalle 6 alle 23.
Come viene evidenziato sul sito del Comune di Trento, il fine del Regolamento - che è stato approvato dal consiglio comunale nel dicembre scorso ed è in vigore dal primo gennaio 2022 - è di disciplinare "la convivenza tra le funzioni residenziali e le attività degli esercizi commerciali e artigianali, di somministrazione di alimenti e bevande", "attraverso la regolamentazione dei comportamenti e degli impatti diretti e indiretti sull'ambiente urbano derivanti dall'esercizio di tali attività". In sintesi, si cerca un dialogo costruttivo fra le esigenze di chi in città vive, studia e lavora.
Questa settimana, dunque, si terrà il primo dei confronti previsti con cadenza quadrimestrale. Se la prima proposta riguarda l'anticipo della chiusura serale dei locali, in seconda battuta i residenti chiederanno che i bar facciano i bar e non diventino chioschi: si vorrebbe arrivare al divieto di vendita di bevande in lattine e in contenitori di vetro a partire dalle 23 e fino alle 7 del mattino, per contrastare l'abbandono di rifiuti in strada e il degrado legato all'abuso di alcol, come gli schiamazzi ed i numerosi episodi di maleducazione e di inciviltà, ad esempio utilizzare gli angoli delle vie come latrine.
A corredo delle richieste, i residenti - che nei giorni scorsi si sono costituti nel "Comitato antidegrado Città di Trento" - porteranno foto e video che testimonieranno cosa significhi "malamovida". Saranno le stesse immagini che vengono raccolte quasi quotidianamente e poi trasmesse alle autorità di sicurezza per dimostrare come "ormai da cinque anni e in modo crescente negli ultimi mesi" coloro che vivono in centro storico vedano "calpestato il loro primario diritto al riposo notturno a causa dei comportamenti irrispettosi e incivili posti in atto soprattutto dai clienti dei pubblici esercizi aperti fino a tardissima ora".
Il problema – secondo il Comitato – tuttavia non è solo di Santa Maria Maddalena. «Ci hanno contattato persone che risiedono in via Calepina e in piazza d'Arogno e che stanno riscontrando gli stessi problemi. Si è fatto sentire anche qualche residente nel quartiere delle Albere - precisa Eleonora Casagranda del Comitato antidegrado - Ricordo che da noi in Santa Maria Maddalena fino alle 21-21.30 la situazione è tranquilla. È dopo le 22 e fino a notte inoltrata che le persone si ritrovano in strada davanti ai locali a bere».