Ianeselli e la movida? Impensabile chiudere i bar alle 22, ma spostiamo gli eventi alle Albere e lungo l'Adige
Dal sindaco un commento alla richiesta del Comitato residenti: la risposta è spostare il divertimento fuori dal centro, torna l’idea di Stanchina dei «chioschi» gestiti dai baristi trentini
RICHIESTA Il Comitato anti-degrado vuole i bar chiusi alle 22
TRENTO. Il sindaco Franco Ianeselli, prima dell'inizio della conferenza di presentazione della settantesima edizione del Trento Film Festival della montagna, ha parlato di movida, diritto al divertimento e pure al riposo. Ha anticipato che giovedì incontrerà i rappresentanti delle categorie degli esercenti, degli studenti e dei cittadini residenti, come già programmato, nel primo degli incontri di verifica del «Protocollo per la convivenza», al quale il Comitato dei residenti porterà la richiesta di chiudere i bar del centro storico di Trento alle 22.
Il sindaco ha ribadito che è impensabile obbligare alla chiusura alle 22 gli esercizi pubblici ed al contempo ha riconosciuto che i residenti hanno diritto al riposo notturno ed i giovani al divertimento. Insomma: siamo al punto di partenza, come tre anni fa.
Ma Ianeselli ha una soluzione (che peraltro già un anno fa l’assessore Stanchina aveva paventato, ma senza portarla a termine): nel corso della primavera-estate ci saranno vari eventi di divertimento serale che di svolgeranno sulla Destra Adige, al parco della Albere, a Piedicastello e due lungo le roste dell'Adige, con possibilità di punti di somministrazione gestiti da esercenti trentini.
Quella infatti pare essere la soluzione ottimale sia per ospitare le attrazioni ed il divertimento ed al contempo permettere a chi abita in centro di riposare pure con le finestre aperte.