Movida a Trento, la rabbia dei baristi contro l’ultima ordinanza di Ianeselli: “Adesso basta, fateci lavorare”
Fino al prossimo 28 maggio (termine prorogabile), come spiegato dal recente documento "è fatto divieto ai titolari del "Kafè Matrix" e "La Scaletta" di vendere per asporto bevande alcooliche di qualsiasi gradazione, dalle ore 24 alle ore 7 del giorno successivo"
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TRENTO. La nuova ordinanza del sindaco di Trento Franco Ianeselli, cucita su misura per i locali Matrix e Scaletta, ha lasciato l'amaro in bocca (e anche una discreta rabbia) ai titolari. La questione di fondo è sempre la stessa: se fino a una certa ora un controllo generalizzato è possibile, anche grazie all'aiuto di buttafuori di cui le due attività si erano già munite nei mesi scorsi, una volta abbassate le serrande la zona di Santa Maria Maddalena diventa "territorio libero" per chiunque.
E perciò gli schiamazzi, le urla, il degrado o la movida, tematica al centro del dibattito ormai da anni in quella zona della città, non può essere mantenuta sotto controllo. "Siamo alle solite, è un cane che si morde la coda da solo - ha spiegato Vladimir Xhilaga, gestore del bar Matrix. - Ormai non sappiamo più davvero cosa fare. Non c'è soluzione, è difficile anche provare a ribadire o rispondere. Personalmente sono deluso e amareggiato, come detto siamo sempre fermi alle solite questioni”.
Ma se Vladimir è stato di poche parole, Stefano Dorigatti, gestore della Scaletta, è un fiume in piena: “Basta, bisogna finirla, non è possibile che si parli sempre e solo dei nostri locali. Questa situazione riguarda tutta la città. Abbiamo preso i buttafuori, limitato gli orari di apertura, fatto tutto il possibile per controllare la zona: cosa possiamo fare ancora? Assurdo quanto sta succedendo, se il sindaco vuole che diventiamo sceriffi allora che ci paghi come tali. Sappiamo invece benissimo che saremo noi a doverci accollare le eventuali spese, come sempre. Volete gli universitari e i giovani in città? Questo può essere il risultato, anche se non tutti sono ragazzi che frequentano l'università, questo dobbiamo dirlo”.
E ancora: “Ma quando chiudiamo il locale, non possiamo continuare a essere responsabili noi di quello che succede in piazza. Ianeselli vuole steward e controlli? Noi siamo esseri umani, dobbiamo riposare, non possiamo pretendere che i buttafuori o chi per essi stiano fino alle cinque di mattina a presidiare la zona. E basterebbe fare un giro in altre parti della città per capire che la situazione è simile”.
Proprio il sindaco ha definito l'ultima ordinanza un "provvedimento equilibrato" dopo il confronto con i residenti della zona, ma la polemica sembra ben lontana dal placarsi definitivamente.
Fino al prossimo 28 maggio (termine prorogabile), come spiegato dal recente documento "è fatto divieto ai titolari del "Kafè Matrix" e "La Scaletta" di vendere per asporto bevande alcooliche di qualsiasi gradazione, dalle ore 24 alle ore 7 del giorno successivo". Inoltre, dovranno essere impiegati appositi addetti al controllo, per impedire che si verifichino situazioni di disturbo della quiete pubblica.