Cimirlo-Maranza, un altro incidente. Nuovo appello: “È pericolosa, si deve intervenire”
Nartedì pomeriggio il ribaltamento della Fiat Panda guidata da una ragazza di ritorno dal Rifugio Maranza, ha rischiato di trasformarsi in una tragedia.
POVO. Solo una buona dose di fortuna e la presenza di un albero in quel preciso punto, ha impedito martedì pomeriggio che il ribaltamento della Fiat Panda guidata da una ragazza di ritorno dal Rifugio Maranza, si trasformasse in una tragedia. Un grosso spavento, qualche botta ma per fortuna nessuna conseguenza seria per la giovane guidatrice che, un centinaio di metri dopo località "Castelet" ha urtato sulla destra un grosso sasso che invadendo la carreggiata si è trasformato in una sorta di "catapulta" ribaltando l'utilitaria. Uscita da sola praticamente indenne dal finestrino provvidenzialmente aperto, ha allertato subito Paolo Betti gestore del vicino rifugio Maranza.
Subito intervenuto sul posto, nonostante fuoristrada e verricello, a causa della posizione precaria dell'auto non ha potuto fare altro che chiedere l'intervento dei Vigili del Fuoco. Sul posto sono quindi intervenuti i corpi dei Vigili del Fuoco volontari di Povo e Villazzano con i mezzi di soccorso e l'autogrù dei Permanenti che dopo quasi due ore di lavoro sono riusciti a mettere in sicurezza l'auto e liberare la strada.
Non è il primo caso di incidente sulla strada Cimirlo-Maranza che ormai è giunta al limite della transitabilità: fondo sconnesso e rappezzato, ghiaino sulla carreggiata, guardrail iniziato e - dopo 700 metri - interrotto proprio in prossimità dei punti più pericolosi, mancanza di spazi di disimpegno per i veicoli e presenza costante di bikers fanno di questa strada, molto frequentata soprattutto in questo periodo, uno dei percorsi più rischiosi della città. E a nulla sono valse le proteste e le prese di posizione sulla stampa, le richieste dei gestori del rifugio ed i documenti spediti in Comune da parte della circoscrizioni di Povo e Villazzano per sollecitare una soluzione.
Lo stesso sindaco Ianeselli, in occasione dell'inaugurazione della nuova croce della Maranza lo scorso ottobre, si era preso l'impegno per un interessamento sulla questione. Promesse e impegni sono rimaste sulla carta: l'ultima asfaltatura "ecologica" risale ormai ai primi anni '80, il fondo indecente è stato ulteriormente compromesso anche a causa del via-vai dei pesanti carichi di legname di "Vaia" trasportati a valle da camion e trattori.
I molti frequentatori di questa montagna sono ormai esasperati e la mancanza di fondi non dovrebbe essere una scusante quando è in ballo la sicurezza e l'incolumità delle persone.