Pantegane alle Albere, Ianeselli replica a Fratelli d'Italia: «Grazie della segnalazione, però...»
I consiglieri hanno messo in relazione la presenza dei ratti ai senza dimora che dormono lì: «Neanche una parola per queste persone, che spesso sono lavoratori a giornata nei cantieri e nelle nostre campagna. Comunque interveniamo»
LA DENUNCIA "Noi circondati da ratti di grosse dimensioni"
TRENTO. I consiglieri circoscrizionali di San Giuseppe-Santa Chiara di Fretlli d’Italia hanno lanciato la denuncia: «circondati da ratti di grosse dimensioni» alle Albere, e «probabilmente a causa dei senza dimora che vivono lì».
La replica del sindaco, Franco Ianeselli, è pacata: prima di tutto li ringrazia della segnalazione (che potevano fare agli uffici comunali, invece di fare proipaganda elettorale); e poi però non risparmia una riflessione.
Scrive il sindaco: «Ringrazio i consiglieri circoscrizionali di Fratelli d'Italia che ci hanno segnalato la presenza di ratti in zona Albere. La prossima volta sarebbe meglio non comunicare via social ma scrivere a questo indirizzo: servizio.sostenibilita@comune.trento.it, così la comunicazione arriverà più in fretta all'ufficio comunale che allerta l'Azienda sanitaria per procedere alla derattizzazione.
Non posso però evitare di aggiungere un'altra considerazione. Chi ha lanciato l'allarme si preoccupa giustamente per la presenza dei ratti che, com'è noto, sono veicolo di malattie. Però non ci si limita a questo: infatti subito dopo si mette in relazione la presenza dei topi con quella dei senza dimora che dormono in riva all'Adige e che lasciano resti di cibo o rifiuti.
Ora non so se questo collegamento sia corretto. Però mi dà da pensare che non si spenda neppure una parola per queste persone in difficoltà, talvolta lavoratori a giornata in cantieri e campagne.
Si guarda al dito e non si vede la luna. O meglio, si guarda al ratto e non si vede l'uomo.
(Comunque il nostro servizio Sostenibilità verificherà subito se i ratti ci sono e procederà con tutti gli interventi di prassi in questi casi)».