Manifesti no-vax davanti agli ospedali, il Comune di Trento manda la segnalazione all'Autorità Garante
Affissioni con tanto di bollo Ica, che denunciano «migliaia di morti» per la somministrazione. E palazzo Thun invita la concessionaria a «maggiore attenzione» sui contenuti delle affissioni
TRENTO. Il Comune di Trento ha segnalato oggi all’Istituto di autodisciplina pubblicitaria la presenza in città di manifesti allarmistici «no vax» che riportano dati non attendibili riguardanti gli effetti collaterali dei vaccini.
La procedura seguita è quella indicata dal Regolamento riguardante la disciplina della pubblicità, modificato l’anno scorso dal Consiglio comunale tenendo conto degli orientamenti seguiti anche da altri Comuni italiani.
Il Regolamento stabilisce che chi richiede di affiggere manifesti sugli spazi pubblici debba accettare le regole del Codice di autodisciplina pubblicitaria.
Tanto per fare qualche esempio, il Codice proibisce la pubblicazione negli spazi riservati alle affissioni di affermazioni e dati non veritieri, di messaggi violenti o sessisti o discriminatori. Ed è l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria a valutare se i manifesti siano corretti o se violino qualche articolo del Codice.
Anche in seguito alle numerose segnalazioni ricevute, mettendo in pratica la procedura codificata nel Regolamento, il Comune ha chiesto all’Ica, il concessionario della pubblicità, di inviare con urgenza i manifesti all’Istituto di autodisciplina pubblicitaria, soggetto terzo che valuterà la correttezza dei contenuti.
Inoltre, per il futuro, il Comune ha chiesto all’Ica di controllare in modo più attento i manifesti e, nei casi dubbi, di richiedere preventivamente la valutazione da parte dell’Istituto di autodisciplina.
I manifesti in questione riportano un dato che certificherebbe migliaia di morti in Europa a causa del vaccino Covid. Viene anche citata la fonte: EudraVigilance, il sistema di verifica dei dati dell'Agenzia europea del farmaco. Ma da tempo è stato accertato che si tratta di un "fake", una notizia falsa che su questi manifesti - apparsi soprattutto in prossimità degli ospedali - spacciano con tanto di simbolo dell'Unione Europea.