Trento / Il caso

Solo un grande Festival in settembre all'area San Vincenzo: saltano i concerti con nomi celebri

A vuoto la pianificazione voluta dal presidente Fugatti per la Music Arena, sorta rapidamente un anno fa per ospitare il mega evento con Vasco Rossi. Non c'è più il tempo per organizzare le esibizioni dei big ipotizzati, adesso serve un’alternativa per giustificare il denaro pubblico speso. Il sindaco Ianeselli: «Noi, nel cda del Centro Santa Chiara, non abbiamo boicottato alcunché»

FUTURO Sport, musica e verde nell'area San Vincenzo: accordo Provincia-Comune
IPOTESI
Sting, Zucchero, Ramazzotti, Morandi, Articolo 31 erano nomi in ballo
L'AREA Di nuovo vuota dopo il mega concerto di Vasco - VIDEO
SICUREZZA Nuova maxi spesa per la Trentino Music Arena

di Domenico Sartori

TRENTO. Niente concerti alla Music Arena di San Vincenzo. Non c’è più il tempo materiale, per organizzarli, ha fatto sapere la società specializzata (la Showtime Agency srl di Merano) cui la Provincia si era affidata.

Si era parlato di Sting, Zucchero, Ramazzotti, Morandi e via cantando. Nomi in grado di portare sulla spianata verso Mattarello 10-20 mila persone.

Niente concerti... E allora spunta l’idea di un grande evento tipo Festivalbar in settembre, ad ingresso gratuito, in grado di attirarne ancora di più: almeno 35 mila. Non il numero, non replicabile, del megaconcerto di Vasco Rossi del 20 maggio 2022 (120 mila), che una montagna di problemi organizzativi, con i relativi rischi per la sicurezza e la incolumità pubblica, aveva provocato. Ma numeri comunque importanti.

Si tratterebbe, per la Provincia, di “riconvertire” una promessa, di occupare comunque l’area in cui sono stati investiti parecchi soldi pubblici per renderla idonea. La promessa era quella ventilata lo scorso autunno, quando il bando della giunta Fugatti fu snobbato. Prometteva, il bando per trovare una gestore, la organizzazione di «almeno 7 eventi musicali nel 2023 e 10 nel 2024 e 2025».

Nessuna offerta. Gara deserta. Ma il presidente che più di tutti volle il Blasco a San Vincenzo, garantì lo stesso: «I concerti nell’estate 2023 ci saranno». Quanto ai soldi investiti, l’ultima voce di spesa (500 mila euro più Iva) riguarda il progetto di messa in sicurezza della Music Arena, per isolarla dalla linea ferroviaria del Brennero (che diventò una pericolosa via di fuga nel post concerto di Vasco) con una recinzione alta più di tre metri.

Un Festivalbar in settembre, il mese che precedere le elezioni provinciali di ottobre, potrebbe almeno in parte giustificare le ingenti spesi di infrastrutturazione degli oltre 26 ettari di San Vincenzo per i quali Provincia (proprietaria) e Comune di Trento (che ha, dovrebbe avere, la regia con Prg) hanno il mese scorso trovato un accordo per un progetto unitario di uso dell’area: Music Arena da 20-30 mila spettatori (raddoppiabile per i grandi eventi), tre campi da calcio e uno da softball, pista protetta per le bici, parcheggio da almeno 1.200 posti...

Intanto, però, niente concerti per i quali il coinvolgimento del Centro culturale Santa Chiara, coi ritardi decisionali del cda, non ha “aiutato”.

Che ne pensa il sindaco di Trento, Franco Ianeselli? Non c’è più tempo per organizzare concerti con nomi di richiamo...

«Qualcosa mi lascia credere che prima della fine dell’estate concerti ce ne saranno. È una mia sensazione, anche se sembra di no. Posso dire che con la nostra rappresentante ufficiale nel cda del Centro Santa Chiara (Sara Zanatta, ndr), il Comune non è imputabile di avere boicottato alcunché: si era astenuta la prima volta, ma dopo una settimana tutto era stato chiarito. È una questione interna al cda, è stata la consigliera Matuella a sollevare problemi».

Il Comune però condivide l’idea di concerti su quell’area...

«Penso che avere un cartellone con eventi di musica dal vivo sia buono per la città e per il Trentino, purché di dimensioni tali da non impedire la normale vita del capoluogo. E penso anche che a questi eventi serva un carattere».

Cosa vuol dire “carattere”?

«Si fa un cartellone non solo per portare delle persone. Ci possono essere dei festival legati a ciò che il territorio vuole esprimere: un tipo particolare di musica, o eventi caratterizzati da alta sostenibilità. Un pratone purchessia non esiste solo a Trento, c’è una pianura che ne è piena...».

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Ora la Trentino Music Arena è una distesa vuota, dove si stanno ultimando le pulizie e sono in corso lavori di asfaltatura. Sono previste in autunno le prossime iniziative nella gigantesca area San Vincenzo, prati e distese di sabbia, fra Madonna Bianca e Mattarello, che il 20 maggio scorso ha ospitato il concerto di Vasco Rossi

Qui sta il punto. Ha senso che Trento, che registra una crescita straordinaria di afflusso di turisti, punti ad ospitare eventi di massa che nulla hanno a che fare con una città alpina, dove silenzio, contatto con la natura e cultura dovrebbero essere i punti forti?

«A chi dice che noi eravamo il nulla e che solo il concerto di Vasco ha dato vita alla città, io ripeto che le sue caratteristiche alpine hanno a che fare con la nostra storia e la natura che ci circonda. Chi viene a visitarci lo fa perché alle volte c’è un evento, ma anche perché vuole vedere come la città è vissuta da chi la abita. Trento città sostenibile, della natura e della conoscenza: è la nostra forza. Poi, ci possono stare eventi musicali e di intrattenimento dal vivo. Uno viene per l’evento, e poi si ferma in città o nei dintorni. L’area di San Vincenzo deve però vivere tutto l’anno. E per noi è fondamentale che, oltre al parcheggio (con numeri tarati non sul grande evento) - e non ci serve nemmeno un parco urbano pieno di alberi - ci siano delle strutture che lo fanno vivere ogni giorno...».

Quindi?

«Quindi sono fondamentali le strutture sportive all’aperto».

All’amministrazione comunale era stato proposta la realizzazione di un biologa con un piccolo camping, accanto ad un’area ricreativa e sportiva. Perché non l’avete presa in considerazione?

«So del biolago. Ma noi abbiamo pensato che abbiamo già dei laghi vicini alla città: Terlago, Piné, Caldonazzo sono facilmente raggiungibili».

Ma la Trento turistica non ha un camping.

«Sì, questo è vero. E infatti bisognerà trovare una risposta, individuare un luogo giusto per fare il camping. Quello che noi sentiamo è l’importanza di strutture sportive. Non solo i due campi da calcio... Abbiamo un lungo elenco di richieste: rugby, football, baseball, softball, cricket, bicicletta, bikepark e skatepark, circuiti per chi si avvicina alla bici su strada... Servirà un concorso di progettazione per indicare gli spazi. Ma queste sono le richieste».

La Provincia ha piazzato in mezzo la Music Arena, con le relative opere di urbanizzazione, di fatto prefigurando il futuro urbanistico dell’area...

«Com’è noto, la proprietà è della Provincia. Noi, come Comune, prendiamo atto di questa “invariante” realizzata e dalla volontà di ospitare concerti come aggiunta all’offerta culturale della città, ma ci facciamo carico di questa istanza di sport all’aperto».

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