Urbanistica / Confronto

Supertrento, primo laboratorio per capire come sviluppare il corridoio liberato dai binari

Una settantina di persone hanno partecipato ai tre tavoli di lavoro. Tra le varie cose sono state esplicitate le varie ipotesi per collegare Trento da nord e sud come previsto dal Pums: il sistema del Nordus pare essere troppo impattante e quindi ci si sta indirizzando sull’ipotesi di un sistema di bus ad alta frequenza (il cosiddetto Brt) o di una più tradizionale tramvia

TRENTO. E’ scattata la fase 3 di quell’esercizio di partecipazione pubblica che porta il nome di SUPERTRENTO. Dopo i quattro incontri tematici di quest’estate, adesso è tempo di progettare concretamente le linee guida che orienteranno le fasi di progettazione delle aree lasciate libere dall’interramento dei binari dal Muse all’ex scalo Filzi. Questo primo pomeriggio (di tre) svoltosi come gli altri incontri all’ex Atesina è iniziato con una amplia sintesi di quanto emerso nei quattro incontri estivi che erano stati molto partecipati.
 

A seguire i tecnici comunali hanno fatto il punto su alcuni progetti in corso. Nello specifico i lavori per l’hub intermodale (ex Sit) che inizieranno il 6 novembre e la ristrutturazione della stazione dei treni - tutelata dalla Sovrintendenza – per la quale sono stati stanziati 28 milioni: fine lavori prevista per dicembre 2025.
 

Sono state poi esplicitate le varie ipotesi per collegare Trento da nord e sud come previsto dal Pums: il sistema del Nordus pare essere troppo impattante e quindi ci si sta indirizzando sull’ipotesi di un sistema di bus ad alta frequenza (il cosiddetto BRT) o di una più tradizionale tramvia.
 

Ai lavori hanno partecipato anche le assessore Monica Baggia (Urbanistica) e Giulia Casonato recente di nomina con delega in materia di transizione verde, innovazione digitale e partecipazione, che ha ricordato ai partecipanti il premio appena vinto da SUPERTRENTO a Future4cities (festival dell’innovazione urbana) come miglior percorso di rigenerazione urbana in Italia.
 

A seguire i partecipanti sono stati invitati a suddividersi in tre diversi tavoli di lavoro che erano denominati con una metafora “corporea”: “spina dorsale” (definire il corridoio di mobilità); “articolazioni” (definire lo spazio pubblico e le connessioni) e “cuore” (definire il nodo della stazione).
 

Una ventina di persone per tavolo hanno sviscerato la tematica assegnata e cercato di rispondere a una serie di domande specifiche. Per il primo tavolo (corridoio di mobilità) le domande erano: quale tipo di mobilità immaginiamo? Con quali caratteristiche? Che cosa deve connettere?; le domande del secondo tavolo (spazio pubblico) erano: che carattere hanno i vuoti che l’interramento genera? Come si sviluppa e diversifica il corridoio? Come si collega alle reti esistenti (verdi,blu, ciclabili, pedonali…)? Infine per il terzo tavolo (stazione): come rendere la stazione un luogo non solo di passaggio? Come valorizzare lo spazio esterno liberato dai binari? Come potenziare il nodo intermodale cittadino ed extra-urbano?
 

Dopo un’ora abbondante di lavoro incrementale ai tavoli settoriali, i partecipanti si sono nuovamente riuniti in sessione plenaria per mettere in comune quanto emerso dal brain-storming guidato. Il tutto comunque – come da buona pratica di SUPERTRENTO - è stato registrato, ne verrà fatta elaborata sintesi e verrà messo a disposizione, così come i report e i materiali di tutti gli altri incontri, sul sito www.supertrento.it dove chiunque può portare il suo contributo. L’appuntamento con i prossimi incontri è in calendario per il 4 novembre (laboratorio due) e l’11 novembre (laboratorio 3). Sempre il sabato, sempre dalle 14 alle 17.30.

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