A rischio gli affreschi più belli di Trento: l’appello per il restauro
Una interrogazione dei consiglieri comunali Pattini e Uez invita il sindaco a sollecitare l’intervento di restauro da parte dei Beni architettonici della Provincia
TRENTO. Gli affreschi dei palazzi di Trento sono uno dei tesori artistici più importanti della città, ma l’usura del tempo e delle intemperie li sta mettendo fortemente a rischio. Dunque sarebbe più che urgente un intervento della Provincia, attraverso i Beni architettonici e culturali, per curarne il restauro e fermarne il decadimento. È quanto chiedono, in una interrogazione al sindaco Franco Ianeselli, i consiglieri comunali Alberto Pattini e Tiziano Uez. I due consiglieri si soffermano in particolare su due tra i palazzi più belli di Trento, Palazzo Geremia e Palazzo del Monte.
Palazzo Geremia, in Via Belenzani, di epoca rinascimentale (inizio del 1500) è stato acquistato dall’amministrazione comunale nel 1912, e oggi ospita la sede di rappresentanza del Comune di Trento. «L’edificio – ricordano i due consiglieri - fu radicalmente ristrutturato nel 1883 e gli affreschi della facciata furono sottoposti a diverse campagne di restauro nel 1941, nel 1960 e nel 1973, con esiti non sempre felici. Un nuovo, complessivo intervento di restauro, diretto dagli architetti Michelangelo Lupo e Massimo Deutsch, si è concluso nel 1993».
Come è noto, Palazzo Geremia ospita oggi vari uffici comunali ed è utilizzato per assemblee pubbliche, convegni ed eventi espositivi. «Il ciclo affrescato in facciata – continuano Pattini e Uez - raffigura i successi della famiglia Geremia. Nella fascia superiore sono visibili alcune scene che raffigurano l'amicizia con Massimiliano I d'Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero, incoronato a Trento nel 1508, che in questi affreschi compare ben quattro volte, mentre riceve i nobili di Trento. Si possono riconoscere altre figure nelle decorazioni pittoriche della facciata. Oltre agli stemmi delle famiglie che si sono susseguite nella proprietà del palazzo, nella fascia inferiore, a sinistra del portale d'ingresso, si trova una Ruota della Fortuna, sulla quale nel 1941 erano ancora leggibili alcune sentenze morali».
E ancora: «Nella fascia centrale, sopra questa ruota, si trova un convivio di dignitari che osservano una lotta vittoriosa di un uomo contro un leone, simbolo di Venezia: l'uomo è probabilmente Giorgio di Pietrapiana, comandante delle truppe trentine-tirolesi che sconfissero i veneziani nella battaglia di Calliano il 10 agosto 1487. Poco più a destra si trova dipinta la scena del sacrificio di Marco Curzio e, speculare, dall'altra parte rispetto al portone, è raffigurato Gaio Muzio Scevola. La quarta scena, ormai poco leggibile, raffigura probabilmente il Sacrificio di Lucrezia. Posto sopra il portale d'ingresso, a interruzione della fascia marcapiano, si trova la Madonna col Bambino tra San Giovanni Battista e Sant'Antonio abate, scena che fa riferimento ai santi protettori di Giovanni Antonio Pona, primo proprietario del palazzo».
Palazzo del Monte, tra Via del Suffragio e Via San Marco è caratterizzato da un ciclo di affreschi, purtroppo di difficile lettura a causa del degrado che riproducono dieci delle dodici fatiche di Ercole, due episodi minori (parerga) della sua vita in omaggio all'imperatore Massimiliano I talvolta descritto come Hercules Germanicus. Proprio per preservare tutto questo, i due consiglieri interrogano il sindaco e la giunta per sapere «se s'intende con urgenza e determinazione sollecitare la Provincia - Beni architettonici e culturali affinché restauri gli affreschi che giorno dopo giorno si stanno perdendo».