Il caos per l'assalto di turisti a Trento: la Fiera non tornerà nel "ponte" dell'Immacolata
La vicesindaca Bozzarell: «Hotel pieni in tutta la valle, ma l’aspetto negativo era una viabilità paralizzata e le ferrovie collassate: servono correttivi. I mercatini tirano ancora molto, sono un ottimo volano turistico»
ASSALTO Tra fiera e mercatini, un lungo "ponte" da centomila visitatori a Trento
EVENTI Trento città del Natale, casette e molto altro
TRENTO. Il centro città pieno di gente nel week end dell'Immacolata è stato importante per il mondo del turismo, della ristorazione, e del relativo indotto. Tutto bello. Meno bello è stato avere la sensazione che le persone accalcate tra le vie o le casette - e ancor più sulle strade - siano persino più di quante il capoluogo sia in grado di accoglierne. C'è chi parla di overtourism. Certo qualche riflessione forse ha un senso farla. E la prima a provarci è la vicesindaca e assessora al turismo Elisabetta Bozzarelli, che una proposta la lancia subito: «Credo si debba dividere la fiera di Santa Luca dal ponte dell'Immacolata».Con ordine. La prima cosa da dire è che la città piena è una buona notizia.
Dopo due anni in cui il commercio anche cittadino ha sofferto, bastonato dagli effetti di un'inflazione difficilmente sostenibile, un bel giro di gente fa ben pensare per la chiusura dei bilanci dei negozi e delle attività ricettive. E in effetti da qui parte, l'assessora: «I mercatini sono un prodotto turistico maturo, e che per noi fa da traino per tutte le esperienze che vogliamo far vivere in città. Che sono Cappella Vantini con la realtà aumentata, gli eventi diffusi sulla città, domenica eravamo in cima alla montagna, perché eravamo a Vason. I mercatini ci aiutano a far arrivare le persone qui, ma per far loro scoprire altro, e è quell'altro che magari fa loro pensare di tornare in un'altra stagione, con più tranquillità, più serenità, vivere le bellezze».
Sulla grande massa di persone che si è riversata in città durante il ponte, l'assessora osserva che «dobbiamo ringraziare i cittadini di Trento, che hanno avuto pazienza. Questo momento per l'economia è fondamentale, per alcune attività è una boccata d'ossigeno, per una filiera più ampia di quella turistica in senso stretto, penso ai produttori, per esempio. Ringrazio i cittadini di Trento, che hanno avuto pazienza, sapendo però che si tratta di un momento, ora potranno tornare a vivere la loro città con la vivibilità assicurata da sempre. La previsione è che nei prossimi fine settimana ci saranno meno persone».
E rispetto al futuro, qualche correttivo è immaginabile e forse utile: «Non c'è dubbio: una delle cose da valutare già per il prossimo anno è non far coincidere il ponte dell'Immacolata con la fiera di S. Lucia. Perché non ha senso, non serve. Il ponte dell'Immacolata è un ponte che è stato una scelta di vacanza breve per tante famiglie». In città si è registrato il tutto esaurito - e non solo in città: le atlete che dovevano giocare contro l'Itas volley femminile hanno pernottato ad Affi, per dirne una - e in città sono stati accolti, giusto per fare un numero, 3.500 camper.
«Sì, e siamo riusciti nonostante i numeri a dare un'accoglienza di qualità, grazie all'Associazione camperisti, che ha fatto un lavoro straordinario, bene sono andati i parcheggi, con la bellissima attivazione delle scuole».Tutta questa gente è diventata un'immensa coda sulla statale, destra Adige e pure A22.
«È vero, ma le code sono state un po' un punto di base di tutt'Italia in questi giorni. Per arrivare a Cortina, da Milano servivano 6-7 ore. È stato un week end di movimento turistico in tutta Italia. e in questo sistema siamo inseriti anche noi, che siamo nel corridoio del Brennero quindi su un asse strategico». Un corridoio in cui sono mancati i mezzi pubblici, a partire dalle ferrovie, collassate quasi subito: «È vero. Il sistema di trasporto pubblico deve essere più attrattivo, e quindi migliorare l'impatto di chi sceglie di mettersi in strada con l'auto». C. Z.