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Svincolo di Ravina, tre anni di cantieri per nuovo snodo e ponte sull’Adige, il paese teme l'isolamento

Affollata serata pubblica con i progettisti, presenti Fugatti e Ianeselli: ampie rassicurazioni e promesse di «tenere informata la popolazione»

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di Nicola Maschio

TRENTO. La comunità di Ravina lo ha chiesto più volte, con insistenza. E finalmente, nella serata dello scorso 27 maggio, la sala Demattè ha ospitato un dibattito pubblico rispetto a quello che sarà l'impatto del nuovo ponte - o per meglio dire, della sua realizzazione - su paese e sul centro abitato. Presenti infatti oltre 300 persone (qualcuno anche da Mattarello) per ascoltare tecnici e ingegneri del Comune e della Provincia Autonoma di Trento, rappresentati dai loro massimi esponenti, e cioè dal sindaco Franco Ianeselli e dal presidente Maurizio Fugatti, ma con accanto come detto gli addetti ai lavori che, concretamente, si occuperanno di portare a termine l'intervento.

Ma c'è di più: il prossimo lunedì 3 giugno infatti è in programma un secondo confronto, questa volta con gli esercenti e titolari delle attività di Ravina. «Attendevamo da tempo questa occasione, per capire più nel dettaglio come si strutturerà la grande opera - ha spiegato la presidente circoscrizionale Mariacamilla Giuliani - I cittadini in questo periodo si sono informati, ma poter sentire le parole dei tecnici e assistere ad una spiegazione chiara dei tempi e delle motivazioni di questi ultimi è decisamente un'altra cosa. Va detto che non tutti sono usciti soddisfatti dal dibattito: penso ad esempio ai residenti della zona di San Nicolò, ai quali è stato detto che soluzioni specifiche ai disagi che si verranno a creare saranno valutate in corso d'opera».

Lo scorso lunedì sera comunque erano presenti davvero tutti: il dirigente generale del Dipartimento infrastrutture Luciano Martorano, il dirigente di Apop Mario Monaco, il commissario straordinario per la viabilità tra il nuovo Polo ospedaliero e Ravina Gianfranco Cesarini Sforza, inoltre per il Comune gli assessori Ezio Facchin e Italo Gilmozzi, insieme al dirigente del servizio Opere di urbanizzazione primaria Bruno Delaiti e al dirigente del servizio Mobilità e rigenerazione urbana Giuliano Franzoi.

In merito ai tempi, nel corso dell'estate (dopo la chiusura delle scuole) sono previsti in contemporanea sia la chiusura del ponte che la deviazione della tangenziale sulla bretella nell'area di via Al Desert. In concomitanza dunque con l'assegnazione dell'appalto per il ponte e il relativo avvio dei lavori ci sarà anche la chiusura dell'attuale svincolo della circonvallazione e la demolizione del sovrappasso, liberando l'area di cantiere che servirà alla realizzazione del nuovo svincolo.

Il presidente Fugatti ha poi sottolineato che «il confronto con la comunità è utile per presentare una progettualità di carattere strategico che risponde a obiettivi di messa in sicurezza e miglioramento della mobilità», aggiungendo che «il rifacimento del ponte e la sistemazione della tangenziale servono quindi a riqualificare le infrastrutture nell'area del futuro nuovo polo ospedaliero e universitario».

Dal canto suo, il sindaco Ianeselli ha detto di comprendere e condividere «le ragioni degli interventi sul ponte di Ravina e sulla tangenziale, per renderla più sicura, riconoscendo l'inevitabilità dei disagi connessi a opere così d'impatto ma necessarie per un miglioramento complessivo. L'importante - ha precisato - è che ci sia un'adeguata informazione alla popolazione».

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