Il Comune di Trento: “No alla demolizione dell’edificio che ospita il Centro Bruno”
In attesa di trovare una collocazione alternativa alle attività del Centro sociale, l'amministrazione comunale si è impegnata a fare da intermediaria tra Patrimonio del Trentino e “Bruno” per il pagamento delle spese dell'Imis
IL TEMA «Il centro Bruno è un antidoto alla disgregazione sociale»
REPLICA "La richiesta di sgombero è solo propaganda, noi restiamo"
STORIA Nel 2006 la nascita del centro nella prima sede di via Dogana
TRENTO. Il Comune di Trento interviene in merito alle dichiarazioni dell'assessore provinciale Simone Marchiori sul futuro dell'edificio che oggi ospita il Centro Bruno con alcune precisazioni. L'attuale piano guida per lo sviluppo urbanistico dell'area Italcementi - si legge nella nota del Comune - prevede che quell'edificio sia abbattuto.
“Considerato che l'impegno nel volontariato sociale e culturale del Centro Bruno è ritenuto dall'amministrazione comunale di Trento un valore da non disperdere, è stato chiesto a Patrimonio del Trentino, società proprietaria dell'immobile, di non procedere alla demolizione, tanto più - precisa ancora il Comune - che i progetti sull'area ex Italcementi non sono ancora completamente definiti”.
In attesa di trovare, prima della demolizione, una collocazione alternativa alle attività del Centro sociale, l'amministrazione comunale di Trento si è impegnata a fare da intermediaria tra Patrimonio del Trentino e “Bruno” per il pagamento delle spese dell'Imis.
Ad oggi è questo lo stato dell'interlocuzione tra Patrimonio del Trentino e amministrazione comunale sull'edificio di Piedicastello. La cessione in comodato al Comune dell'immobile è stata ritenuta non praticabile in ragione della transitorietà della situazione. Per questo è stato concordato di non procedere alla demolizione in questa fase di passaggio salvaguardando così l'attività del Centro sociale senza precludere i progetti futuri di sviluppo urbanistico dell'area.