Eternit, Villa Lagarina aderisce all'appello per la giustizia

Il sindaco di Villa Lagarina Romina Baroni ha aderito all'appello riguardante la dolorosa vicenda del processo eternit, in cui la Corte di Cassazione ha recentemente dichiarato la prescrizione dei reati. L'iniziativa, rivolta al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, al presidente del senato Pietro Grasso e alla presidente della Camera Laura Boldrini, è promossa dai sindaci di Roma e di Casale Monferrato ed è fatta propria dall'Anci (associazione nazionale comuni italiani).

«Si tratta di una sentenza del tutto inattesa all'esito di una storia che vede ancora oggi morire 50-60 persone ogni anno - si legge nelle prime righe dell'appello - noi sindaci delle città d'Italia sosteniamo da vicino l'angoscia che di fronte a questi fatti esprimono i nostri cittadini e chiediamo in particolare al parlamento di introdurre il reato di disastro ambientale».

A livello locale, la Provincia autonoma di Trento ha approvato la legge 5 del 3 aprile 2012, «modificazioni del testo unico provinciale sulla tutela dell'ambiente dagli inquinamenti - protezione dai pericoli derivanti dall'amianto».

Inoltre, in collaborazione con l'azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss), l'agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente (Appa) e i Comuni, ha realizzato la mappatura dei siti che presentano coperture con probabile presenza di materiali contenenti amianto (Mca). L'amministrazione di Villa Lagarina ha integrato tale lavoro con un censimento puntuale sul territorio, effettuato dalla polizia municipale e dagli eco-volontari, e i dati dei 22 siti rilevati sono stati trasmessi all'Apss.

Nei prossimi mesi la giunta provinciale approverà un primo elenco di beni contenenti amianto, risultante dai dati della mappatura finora svolta, al fine di ufficializzare, nei confronti dei comuni e dei proprietari degli immobili, la presenza dei siti contenenti amianto dove è prevista la bonifica urgente, in quanto risulta la pericolosità per la salute pubblica.

«Alla base della prescrizione - si legge nel testo dell'appello fatto proprio dall'amminstrazione del Comune della destra Adige - v'è l'idea che, per il decorso del tempo dalla conclusione della vicenda, sia venuto meno l'interesse pubblico alla punizione dei reati commessi. È forte pertanto il contrasto tra l'attualità di un dolore che colpisce un'intera comunità e anche soltanto l'idea che sia venuto meno l'interesse a comprendere e sanzionare fatti che hanno provocato danni estesi, ingenti e persistenti nel presente e nel futuro. È compito della magistratura inquirente e giudicante mantenere vivo il diritto ed interpretare le leggi in modo da consentirne l'applicazione ad una realtà che, soprattutto negli ultimi decenni, è in rapidissima trasformazione. Il nostro codice penale, però, con molte figure di reato delineate ancora con i tratti del legislatore del 1930, fa fatica a fronteggiare nuovi fenomeni e a dare voce a nuove sensibilità sociali. Così avviene in particolare rispetto alla tutela dell'ambiente, materia in cui condotte che generano diffuso e notevole allarme sociale non trovano adeguato inquadramento normativo ed idonee sanzioni. Se, come ha affermato il procuratore generale, v'è contraddizione tra diritto e giustizia, l'intera comunità nazionale deve adoperarsi perché nessuno sia chiamato a scegliere di affermare il diritto a scapito della giustizia».

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