I dati sono preoccupanti: il mal di schiena è la prima causa di assenza dal lavoro e la mancanza di movimento è tra le cause di decessi nei paesi industriali. A Rovereto è stato consegnato il primo trofeo «Su con la schiena» ai bambini che si sono impegnati nel promuovere l'importanza del movimento a scuola

 

Il progetto vede la collaborazione tra il reparto di Fisiatria dell’ospedale di Rovereto, il dipartimento prevenzione dell’Azienda sanitaria, l’unione operativa di igiene e sanità pubblica Rovereto e Vallagarina, gli istituti comprensivi Alta Vallagarina e Brentonico. Una vera e propria task force con unico nemico: il mal di schiena. I giovanissimi studenti, dalla prima elementare alla seconda media, hanno elaborato dei progetti, audio, video, cartellonistico, ma anche delle vere e proprie opere d’arte, per spiegare ai loro coetanei come portare lo zaino, come stare seduti e quanto sia importante muoversi. Alcuni di questi lavori sono stati proposti in inglese, così da aumentare anche le competenze linguistiche. Ha vinto il video proposto dai ragazzi delle elementari di Volano ma molto apprezzati anche altri lavori, come colonne vertebrali a dimensione reale fatte in materiali naturali e di recupero e videogallery.

 

Nel corso del progetto sono stati coinvolti 20 insegnanti di sei istituti comprensivi della Vallagarina, Rovereto e Brentonico, che hanno seguito un corso in cui da una parte hanno studiato un po’ di ergonomia e dall’altra essi stessi si sono sgranchiti la schiena. Alle medie quasi il 70 per cento degli studenti lamenta dolori lombari. Non si parla di scoliosi o di altre patologie, ma proprio di cattive abitudini che nascono dallo stare intere serate sul divano a videogiocare, o scomposti a scuola per ore e ore.

 

I progetti elaborati dai ragazzi sono già materiale di convegni nazionali organizzati dalle diverse società che si occupano di promozione della salute: l’appuntamento di nell’aula magna delle scuole medie Orsi per la consegna del Trofeo «Su con la schiena» è un momento di svolta: sempre più scuole sono interessate alle «pause movimento», pochi minuti di stretching per faranno stare meglio tutta la vita.

 

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