Sono arrivate a Lavarone le 24 profughe nigeriane
Sono arrivate stamattina a Lavarone le 24 ragazze nigeriane richiedenti asilo
Sono arrivate stamattina a Lavarone le 24 ragazze nigeriane richiedenti asilo, che saranno ospitate nella struttura delle suore Francescane Elisabbettine (nella foto di Gianni Cavagna, l'arrivo con il pullman).
Ad accoglierle, tra gli altri, il sindaco Isacco Corradi, la presidente della Magnifica Comunità degli altipiani Cimbri, Nicoletta Carbonari, ed un rappresentante istituzionale della Provincia di Trento.
Tutti con una gran voglia di voltare pagina e dimenticare il bruttissimo episodio di intimidazione, con le fiamme dolose appiccate a una porta della residenza.
Il portoncino d’entrata del caseggiato, destinato ad accogliere le ragazze è stato rimesso a nuovo, prima scrostato e poi riverniciato con grande delicatezza e professionalità da parte di del falegname Aldo Rocchetti. La ditta dei F.lli Osele ha sistemato in tempo record tutto il raccordo idrico. L’atrio interno del fabbricato, parete e muti sono stati imbiancati dal sindaco e da altri volontari, anche della minoranza consigliare. Un messaggio di unità di cui si sentiva il bisogno nei giorni convulsi che hanno seguito il tentativo d’incendio.
L’altopiano vuole dimostrare prima a se stesso e poi all’opinione pubblica che l’atto vandalico è stato solo un episodio circoscritto, un fatto che non appartiene alla storia e alla cultura di questa gente di montagna, anche se non va sottovalutato. Molti gruppi di volontariato hanno dato la loro disponibilità a dare una mano. C’è chi vuole donare alle profughe abiti consoni alla stagione invernale, berretti di lana, sciarpe, ma non solo. Qualcuno ha già destinato cappotti e scarpe. La popolazione nella quasi totalità non ha mai protestato contro l’arrivo delle profughe, ma ha contestato il metodo. «Una scelta calata dall’alto senza informare e coinvolgere la popolazione», spesso emergeva dai discorsi della gente.
Paradossalmente l’attentato incendiario al portoncino d’entrata della struttura, messa a disposizione dalle suore Francescane Elisabbettine, ha rinsaldato nella Comunità il vincolo della solidarietà. Le profughe dovranno seguire un progetto ben definito, nella loro autonomia gestionale dovranno recarsi a fare la spesa, avranno l’obbligo di occuparsi delle faccende domestiche, di farsi da mangiare, di gestire anche l’esterno dell’edificio, nonché di curare il parco. Inoltre il progetto prevede un avanzamento socio-didattico: due ore di lezione al giorno di lingua italiana, nonché di cultura italiana, la partecipazione è obbligatoria per tutte le 24 ragazze.
La Croce Rossa di Lavarone ha già deciso di coinvolgerle nel fare i cesti di Natale. Ma non solo si parla anche di poter avviare ad inserirle in mini percorsi lavorativi presso la casa di riposo. Da stamattina l’altopiano avrà 24 ospiti in più, un passaggio storico per un piccolo borgo che conta 800 abitanti. Spesso le pagine più belle si scrivono guardandosi negli occhi, stringendosi le mani, ed ascoltando le storie di ognuno, perché ognuno ha una storia.